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Coman nel segno del made in France Un gol alla Juve dei baby e fu scintilla

Fino a un paio di giorni fa c'era King Artur, ovvero Arturo Vidal. Adesso in casa Juve è arrivato un altro re, non fosse altro perché nel nome quelle quattro letterine compaiono per davvero. É un classe 1996, quindi magari non è ancora il caso di assegnargli titoli nobiliari esagerati: per il momento è un Principino, soprannome che qualche anno fa toccò a Marchisio. Comunque sia, Kingsley Coman è sbarcato nel pianeta bianconero come un quasi alieno facendo già pregustare ad Agnelli e Marotta la sensazione di avere azzeccato l'ennesima scelta a parametro zero: non potendo mettere sul mercato tonnellate di euro come fanno altri, bisogna pure ingegnarsi.

Dopo Barzagli, Pirlo, Pogba e Llorente, ecco allora Coman. Uno che ha sì le ciocche dorate tra i capelli, ma anche uno che pare avere la testa sul collo. Destro naturale e un sinistro che sa dove mettere (bene) la palla, esile ma non mingherlino, capacità di leggere il calcio decisamente sopra la media. E scelte che arrivano di conseguenza, siano un dribbling o uno scatto in profondità per duettare alla pari con Tevez: suona come una laurea anticipata, pur dovendo volare bassi per forza di cose. Da qualunque lato si guardi, è però al momento una bella storia: al suo attivo ha tutta la trafila nelle giovanili del Psg, fino ad approdare alla prima squadra. Non solo: a 16 anni, 8 mesi e 4 giorni Coman è diventato il più giovane calciatore ad aver esordito tra i grandi. In panchina c'era Ancelotti, che lo impiegò al posto di Verratti nel finale di partita contro il Sochaux: ovviamente ha indossato tutte le maglie delle rappresentative nazionali giovanili e nel 2012 e 2013 ha vinto il Titi d'Or, premio riservato al miglior baby tra Under 17, Under 19 e seconda squadra.

Siccome però non tutti i dirigenti brillano per acume, il contratto da "giovane calciatore" che Coman aveva firmato poco più che ragazzino non viene adeguato in tempo. La Juve - precedendo quasi tutte le big d'Europa - fiuta l'affare e in più ha la (s)ventura di imbattersi nel suo talento il 19 dicembre 2012 in occasione della sfida in Next Generation tra le due formazioni Primavera: naturalmente Coman segnò il gol del momentaneo 2-0 (destro a giro pennellato) e lì scattò la scintilla decisiva. Il resto è storia più o meno recente: 300.000 euro di indennizzo ai francesi, contratto blindato fino al 2019, un'ottima tournee estiva e Allegri contro il Chievo lo preferisce a Pereyra, come partner di Tevez, per ovviare alle assenze di Morata, Llorente e Giovinco. Un po' Henry e un po' no, presto sarà Coman e basta. E, allora, se dovessero saltare il sogno Falcao e il paracadute Hernandez, la Juve potrebbe decidere di “accontentarsi“ del suo baby come quinto attaccante.

Coman prima o poi brillerà di luce propria e magari diventerà re per davvero.

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