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il commento 2

F orse Nico Hulkenberg puzza. L'unica spiegazione a suo modo tecnica dev'essere questa. Puzza per la F1 e puzza per la Ferrari e per i top team. Nico ha 27 anni e in F1 sta invecchiando sperando, pensando, attendendo un volante come si deve che non arriva mai. Quando glielo diedero ma solo per un po', nel 2010, era quello della Williams, Hulk piantò lì una pole position davanti a fenomeno Vettel. Per il momento, invece, vivacchia alla malandata Force India.

Nico Hulkenberg per la verità un buon volante l'ha ricevuto: ovviamente non quello griffato della prima macchina e neppure della seconda. Quello della terza Porsche schierata in una rassegna minore del motorismo. Diciamo una corsetta fra i campi del ventoso nord francese andata in scena tra sabato e ieri davanti a una cosina come 260mila spettatori. Si chiama 24 Ore di Le Mans. E Nico che puzza, pronti e via, da debuttante, ha subito vinto. Regalando alla Porsche un successo che le mancava da 17 anni; e consegnando a se stesso una coppa unica, visto che Le Mans, con Indy 500, è L'ALTRA grande corsa che vale la carriera intera di un pilota. Nico ha anche inviato l'ennesimo, forse ultimo, messaggio alle squadre che contano nel Circus: ehi, ci sono anch'io...

In fondo era dato come potenziale ferrarista al posto di Massa nel 2013; si era riparlato di lui con Alonso traballante nel 2014; è tornato di moda ora che a sciogliersi nella stima di molti è ghiacciolino Kimi. Che sia la volta buona?

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