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il commento 2

P uò un Ct presentarsi al prossimo europeo avendo sulla testa la spada di Damocle di un rinvio a giudizio per frode sportiva? Al netto delle decisioni che arriveranno dal gup di Cremona e delle scelte dei legali di Conte, la nostra risposta è un sì convinto e di sicuro controcorrente. Per due motivi che qui proviamo a sintetizzare: 1) perché il Ct ha già saldato il conto con la giustizia sportiva (4 mesi di squalifica per omessa denuncia quando allenava la Juventus); 2) perché l'addebito (Albinoleffe-Siena) potrebbe risultare non provato secondo i criteri della giustizia ordinaria. L'eventuale fardello per uno come Conte, tipo sanguigno capace di trasformare in proteine ogni avversità, può diventare l'energia vitale per guidare la Nazionale lungo i tornanti del prossimo europeo che non affrontiamo (risultati alla mano) con eccellenti prospettive. C'è un famoso precedente che deve far riflettere. Nel 2006, quando il calcio italiano fu investito dal padre di tutti gli scandali, ci fu un autorevole tentativo (Prodi premier) di tagliare la testa a Lippi (per il figlio procuratore nella Gea), lasciare a casa Buffon (per sospetti di scommesse) e degradare Cannavaro capitano azzurro colpevole di aver difeso i dirigenti dell'epoca Moggi e Giraudo.

Tutti e tre uscirono pulitissimi e con la coppa del mondo tra le mani.

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