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Conte-Mourinho, una lite poco Special? Chiedere sul tema a Mancini, Sarri & C.

Calcio pieno di crisi isteriche. Ma i tecnici predicano bene e razzolano male

Conte-Mourinho, una lite poco Special? Chiedere sul tema a Mancini, Sarri & C.

Non soltanto gli elefanti, anche gli inglesi hanno la memoria lunga. Per esempio i giornali hanno ricordato a Josè Mourinho, dal ghigno perfido e dal tono inquieto per l'espulsione di Herrera dopo un fallo su Hazard, che lo stesso tecnico portoghese andava in escandescenze quando, all'epoca del suo mandato al Chelsea, qualcuno sfiorava il belga, anzi protestava chiedendo una via di mezzo tra l'espulsione e la fucilazione. Nei tempi, Special One, lunedì notte è uscito da un torneo che lui ha conquistato quando era davvero uno speciale, grande attore e buon tecnico. Il litigio da cortile tra Conte e Mourinho ha fatto il giro del mondo, come se si trattasse di un fatto unico, inedito, mai visto prima. Ora, ai contemporanei naviganti su internet ma non sui marciapiedi del football, vorrei ricordare alcuni episodi ben più clamorosi o folkloristici, dipende dall'uso.

Stiamo per celebrare gli ottanta anni di un maestro, Carlo Mazzone e nessuno può dimenticare la sua corsa sfrenata sotto la curva atalantina dopo il pari del Brescia al grido de «a li mortacci vostri». Stiamo scaldando il cuore per la bestia che è tornata a fare visita a Mondonico (l'operazione è riuscita, vai così Emiliano) ma qualcuno non dimentica la sedia alzata al cielo dallo stesso Mondo durante la finale di coppa del suo Toro contro l'Ajax. Procedo: il calcio nel sedere di Silvio Baldini al collega Di Carlo durante un gioviale Parma-Catania, a che posto del casellario lo inseriamo? Torno a mister Mourinho: il dito nell'occhio a Tito Vilanova, rivale del Barcellona durante el clasico di quale specialità fa parte dello Special One? Una serie di vaffa conclusero la sfida tra Liverpool e Arsenal, i due gentleman erano e sono Kenny Dalglish per i Reds e Arsene Wenger l'Andreotti della Premier League. Un paio di casi hanno coinvolto Roberto Mancini che si presenta bene ma si comporta non sempre di conseguenza: parto dal duello di male parole, di gesti infantili dello stesso Mancio nei confronti di Alex Ferguson, il derby di Manchester comporta furori ma il rispetto di una fetta della storia dello United era doveroso. Se si dice Mancini che cosa e chi vi viene in mente? Beh, elementare, Sarri. Bella storia tra i due, tra un frocio e un vaffa, a confronto i duellanti dello Stamford Bridge sembrano monaci buddisti.

Storie di sempre di un calcio in esaurimento nervoso, la famosa trance agonistica che porta i protagonisti a tracimare. Ma poiché il calcio è frequentato dagli artisti, dai fuoriclasse ma anche dai codardi e dai bugiardi, basterebbe la registrazione delle interviste del pre e del dopo partita, quando gli stessi allenatori invitano alla calma, dicono di nutrire la massima considerazione dell'avversario. La Fifa dovrebbe introdurre un premio speciale, La panchina dell'hooligan riconoscimento a chi si è già fatto riconoscere con gesti e parole. Mourinho e Conte avranno altri appuntamenti, non al bar, nemmeno al ristorante, meglio sarebbe un saloon. Del resto, se non ricordo male, Mou ha già detto che non è un pirla.

Pinocchio.

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