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Conte non fa il Mourinho: "Il mio futuro è alla Juve"

Lo vogliono Chelsea e Real? "In questo momento non c'è alcuna possibilità che io me ne vada a fine stagione". Con il Catania tornano Giovinco-Vucinic

Conte non fa il Mourinho: "Il mio futuro è alla Juve"

Torino - Oggi il «Real» Catania, omaggiato da Antonio Conte del titolo nobiliare. In futuro, almeno nel prossimo, ancora Juventus. A patto che l'ambiente bianconero - tifosi, ma per certi versi anche la società - non pretenda la luna. Il Chelsea e magari anche il Real Madrid possono aspettare: «In questo momento non c'è alcuna possibilità che io me ne vada a fine stagione - ha detto ieri Conte -. Il rapporto con la società è di grandissimo feeling. Serve comunque mantenere i piedi ben piantati per terra, perché senza grandi risorse economiche il nostro percorso di crescita sarà molto più lungo. Dobbiamo conservare l'entusiasmo che c'era l'anno scorso e non perdere di vista la realtà, altrimenti cambia tutto». Tradotto: vincere la Champions, oggi come oggi e magari anche domani, è utopia pura. «In Europa esiste un distacco importante nei confronti delle squadre che non hanno difficoltà di cassa. Se l'anno prossimo avessimo 120-150 milioni da spendere, mi assumerei la responsabilità di vincere la Coppa: altrimenti no». Testa bassa e lavorare, punto e basta. Ognuno badando al proprio ruolo, limando quegli spigoli che ogni tanto emergono qua e là - in passato ci sono state visioni diverse anche, ma non solo, con Marotta - senza perdere di vista gli obiettivi comuni.

«Volete sapere se mi farebbe gola allenare il club di uno sceicco? Ognuno di noi ha un percorso di crescita da fare, un cammino che procede per gradi tenendo anche conto delle difficoltà economiche in cui versa il Paese. Il mio è iniziato l'anno scorso grazie a un presidente che, con mia grandissima riconoscenza, ha scommesso su un tecnico che in tre anni aveva vinto due campionati di serie B. Mi sento già in una grandissima squadra: il Bayern Monaco ha in Germania lo stesso appeal che ha la Juve in Italia. Alla fine, penso che tutto il mondo sia paese».

L'Europa che conta è insomma anche a Torino ed è qui che Conte intende ballare prossimamente, pur senza nascondere di volere fare prima o poi un'esperienza all'estero. L'importante è che non si dia per scontata la vittoria dello scudetto e che non si pretendano miracoli europei con fatturati di gran lunga inferiori a quelli di Real Madrid & Company: secondo una recente analisi della Deloitte-Touche, i 195,4 milioni della Juventus rappresentano sì il decimo miglior fatturato al mondo ma risultano di gran lunga inferiori ai 512 dei Blancos, ai 483 del Barcellona, ai 395 del Manchester United, ai 368 del Bayern Monaco e ai 322 del Chelsea. Siccome Conte certi dati li conosce, non vuole sentirsi obbligato a giocarsela alla pari almeno in sede di pronostico.

Avvisati i tifosi e non solo, oggi c'è da pensare al Catania privo di Bergessio e Barrientos. Dopo avere usato la partita di Champions contro il Celtic come se fosse stata la Coppa Italia - leggi: utilizzando alcuni dei giocatori di solito meno impiegati -, è previsto il ritorno in campo di Chiellini, Lichtsteiner, Marchisio, Asamoah, Giovinco («Matri? Quando troviamo squadre chiuse, è meglio utilizzare elementi più tecnici e abili nella manovra») e Vucinic. Non ci sarà invece lo squalificato Vidal, al cui posto giocherà Pogba, ragazzino terribile con fisico da Bronzo di Riace che non smette di stupire.

A lui sarà presto allungato e adeguato il contratto, vuoi per riconoscerne gli effettivi meriti e vuoi per ingraziarsi ancor di più Mino Raiola, uno che è sempre meglio avere come amico. Metti mai che Ibrahimovic sia davvero stufo di Parigi e che Agnelli decida di allargare i cordoni della borsa…

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