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Conte smina l'antipatia "Allenerei pure l'Inter ma ora meglio batterla"

Il tecnico evita le vecchie polemiche: "Noi soldatini? Fesserie Stimo Fantantonio e basta. A loro toglierei Zanetti: è super"

Conte smina l'antipatia "Allenerei pure l'Inter ma ora meglio batterla"

Torino - Il Bayern Monaco potrebbe vincere oggi la Bundesliga con sette giornate di anticipo: la Juventus non ha il traguardo così a portata di mano, ma certo non è messa male neppure lei. Battere oggi l'Inter a domicilio avrebbe però ugualmente un gusto speciale: vuoi per vendicare il ko dell'andata, quando proprio gli Avversari con la 'A' maiuscola interruppero la striscia bianconera di 49 risultati utili consecutivi, vuoi perché sfilare loro tre punti in questo momento della stagione significherebbe complicare non poco i sogni morattiani della qualificazione Champions.

Poi, chiaramente, la Signora pensa a se stessa e basta: avvicinarsi ancor più al bis tricolore è l'imperativo di Conte il quale, pur raccontando una mezza bugia, pare infischiarsene del match di martedì contro il Bayern. «Inter-Juve è la partita della vita, non c'è niente altro in vista. Mi aspetto un match molto aperto: giocheremo per i tre punti, proprio come i nerazzurri. A loro il pareggio non servirebbe a niente, a noi neppure».

Eccola, la mezza frottola. Perché basta guardare la classifica per capire che alla Juve un pareggio farebbe comodo, potendo vantare nove punti di margine (dieci, avendo gli scontri diretti favorevoli) nei confronti del Napoli. «Fare calcoli non è nella nostra natura. Se provassimo a gestire il vantaggio, ci verrebbe il braccino. Noi siamo quelli di Bologna, punto». Vanno, giocano e spesso vincono: senza badare alla classifica o a chi hanno di fronte. Senza fare un turnover scientifico, ma badando sempre a chi ha più birra in corpo: le caviglie di Chiellini stanno meglio e il difensore potrebbe anche essere titolare, semmai Pogba e Padoin sono in ballottaggio con Marchisio e Lichtseiner, mentre in attacco Vucinic (influenzato, è rimasto a casa) lascerà posto a Matri. «Ci aspettano sei partite nei prossimi ventuno giorni e siamo in ballo per giocarci qualcosa di molto importante. La mia esperienza da calciatore mi dice però che si può vincere il campionato nonostante tanti punti di svantaggio, ma anche perderlo avendo parecchio margine sulla seconda. Penso a Perugia, certo». Quindi: prima si chiude meglio è. Nessun regalo, non è nel carattere del tecnico leccese. Quando è di buon umore, però, i complimenti si sprecano: «L'Inter può battere chiunque, come ha dimostrato contro il Tottenham, nei derby e vincendo a casa nostra. Hanno tanti campioni e alcuni elementi super, come Zanetti: se potessi togliere loro una pedina, toglierei lui. É un giocatore che mi sarebbe piaciuto allenare, la vera anima della squadra». Difficile trovarne il tempo, vista l'età dell'argentino e la juventinità di Conte.

Il quale però mica esclude di poter replicare il cammino fatto da Trapattoni e Lippi: «Sono un professionista, mai dire mai. Io sono juventino ma, se dovessi allenare Milan o Inter, diventerei il loro primo tifoso come è successo con Arezzo, Siena, Atalanta e Bari». Qualcuno ha subito urlato allo scandalo: la realtà è che prima o poi - più poi che prima, dal momento che il contratto in scadenza nel 2015 sarà quasi certamente allungato di altre due o tre stagioni - Conte farà altre esperienze.

Nel frattempo, Juve e solo Juve. Squadra che, dopo il match di andata, ha raccolto 37 punti contro i 20 dei rivali costruendosi anche un sogno europeo: «I sogni hanno una percentuale bassissima di realizzazione, però non si sa mai. Come sempre, parlerà il campo». Il sogno lo culla, certo che sì. Dentro il rettangolo verde non si sente inferiore a nessuno. Perché lì le fesserie non contano: «La polemica con Cassano e gli juventini soldatini? Fesserie che finiscono tra parentesi: lo stimo e basta. Come stimo Totti, il miglior spot per il nostro calcio: gli auguro di poter tornare in azzurro, davvero. E alla Roma dovremo fare molta attenzione fin dall'anno prossimo». Affamato ma ecumenico.

E con trequarti di scudetto già in tasca.

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