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Coppa Libertadores, dopo le violenze il Boca chiede la vittoria a tavolino

Il Boca Juniors spera di vedersi assegnata la Copa Libertadores a tavolino dopo l’aggressione subita sabato da parte dei tifosi del River Plate. Ma la federazione preme affinché la finale si giochi

Coppa Libertadores, dopo le violenze il Boca chiede la vittoria a tavolino

Non si placano le polemiche, in Argentina, dopo le violenze prima della finale di ritorno della Coppa Libertadores, tra River Plate e Boca Juniors. Sabato alcuni tifosi del River hanno assaltato il pullman che stava portando la squadra del Boca allo stadio Monumental di Buenos Aires.

Secondo il quotidiano "Clarin" il Boca vuole che le sia assegnata la vittoria a tavolino. A decidere sarà la confederazione di calcio sudamericana (Conmebol), che nelle prossime ore si ritroverà ad Asuncion per valutare il da farsi. Il Boca vorrebbe che si usassero gli stessi parametri che nel 2015 le costarono l'eliminazione dagli ottavi di Copa Libertadores. Quell’anno, nell’intervallo del match di ritorno della Bombonera, ci fu un’aggressione da parte dei tifosi locali, che entrarono nel tunnel degli spogliatoi e aggredirono i giocatori del River con dello spray urticante. La partita venne sospesa e qualche giorno dopo il tribunale federale inflisse lo 0-3 a tavolino agli Xeneizes, che vennero così esclusi.

Nel sostenere tale tesi il Boca fa riferimento al paragrafo 2 dell’articolo 13, che include "la squalifica delle competizioni in corso e/o l’esclusione da quelle future" in caso di violenze da parte dei sostenitori. Ma non c'è troppo ottimismo in casa Boca: sebbene i due casi siano molto simili, in tutto l’ambiente c’è una forte pressione affinché la finale, in un modo o nell’altro, venga giocata.

Questa è la posizione della Conmebol, che ha riprogrammato quattro volte l’orario d’inizio del match mentre i calciatori del Boca si trovavano negli spogliatoi del Monumentale e alcuni di loro in ospedale.

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