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Cori contro "napoletani", la Lega Serie A chiede di cambiare la norma

Il mondo del calcio contro la "discriminazione territoriale". Beretta (Lega Serie A): "Così consegniamo gli stadi a un manipolo di esagitati"

Cori contro "napoletani", la Lega Serie A chiede di cambiare la norma

Continua a far discutere il turno a porte chiuse inflitto al Milan per i cori "Noi non siamo napoletani", bollati come "discriminazione territoriale". Una sanzione che "rischia di consegnare le chiavi degli stadi e la regolarità e l’equilibrio del campionato in mano a piccole minoranze di esagitati", accusa oggi il presidente di Lega Serie A.

Tutto ciò non è accettabile", ha detto Maurizio Beretta, "Va a ledere i diritti di decine e decine di migliaia di tifosi perbene che subiscono la chiusura degli stadi per colpa di pochi irresponsabili". Per questo la Lega ha spedito "formalmente alla Federcalcio la lettera per modificare la norma sulla discriminazione territoriale. "È importante rivedere il sistema sanzionatorio, le attenuanti e gli aiuti collaterali per non dare armi improprie e rinforzare le minoranze ultrà", ha continuato Beretta.

Il prossimo Consiglio della Figc esaminerà il tema della chiusura degli stadi per discriminazione territoriale, come ha annunciato il presidente federale Giancarlo Abete, dopo aver ricevuto la lettera della Lega di A. La data non e' stata tuttavia ancora stabilita, ''essendoci un procedimento appellato ancora in corso''.

Intanto, sul fronte della giustizia sportiva, il Milan annuncia battaglia: "Faremo ricorso in ogni sede possibile", ha detto l'ad rossonero Adriano Galliani. La società sta pensando di portare l’audio ambiente delle immagini televisive della partita allo Juventus Stadium a supporto del ricorso contro la sanzione. Una prova tv che portrebbe dimostrare che non sono stati urlati i cori incriminati uditi e messi a referto da uno degli ispettori della Procura federale, o che comunque sarebbero irrilevanti se a scandirli fosse stato un numero contenuto di persone. Inoltre il Milan potrebbe provare a fare leva sul fatto che è stato ignorato un coro dei tifosi juventini al 21’ del primo tempo in cui gli ultrà urlavano: "Quel settore l sembra Napoli, che schifo".

"Le società sono state ricattate in continuazione dal mondo ultras e i club vorrebbero istituzioni che ponessero rimedio a questi ricatti", ha detto il presidente del Palermo Maurizio Zamparini, "A Palermo se venissi ricattato una sola volta andrei via dopo un minuto. Non è che facendo regole nuove risolviamo il problema. Il problema viene dalla nostra cultura. Ma la cultura viene dall’esempio della nostra classe politica e burocratica. E i nostri giovani da questo punto di vista hanno pessimi esempi. Andate a punire i deficienti, se possibile. Di cose becere e di insulti stupidi ne ho sempre avuti, ma non è che mi rattristo perché gli stupidi ci sono sempre stati.

Ciò che trovo esagerato è punire i club per colpa di stupidi che si comportano in una certa maniera".

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