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Corinne Diacre prima allenatrice donna di una squadra francese maschile professionistica

Una sensazionale novità nella Ligue 2 francese. Il Clermont Ferrand sarà la prima squadra professionista francese ad essere allenata da una donna. Un precedente anche in Italia, con Carolina Morace che nel 1999 allenò la Viterbese

Corinne Diacre
Corinne Diacre

La notizia che arriva dalla Ligue 2 ha un qualcosa di sensazionale, in un mondo prettamente maschile come quello del calcio.

Corinne Diacre, una quarantenne ex calciatrice e protagonista anche con la nazionale, sarà la prima donna che allenerà una squadra professionista d'oltralpe, il Clermont Ferrand, impegnata nel secondo campionato francese. L'idea di chiamare una donna alla guida di una compagine maschile è stata del presidente del Clermont, che prima ha messo sotto contratto una portoghese, Helena Costa, e poi dopo la sua rinuncia ha pescato in casa propria chiamando sulla panchina la quarantenne francese Corinne Diacre, alla quale ha fatto firmare un biennale.

Nell'intervista di presentazione, la Diacre, che porterà all'esordio la sua squadra proprio in concomitanza del suo 4oesimo compleanno, ha cercato di smorzare l'attenzione verso questa novità assoluta, chiedendo ai giornalisti di considerare il Clermont come una squadra normale, e lei stessa come un'allenatrice normale. La Diacre è la prima francese che si è diplomata presso la scuola federale maschile, dopo aver concluso un'ottima carriera da giocatrice, anche nelle file della nazionale.

Il suo impatto sulla squadra è stato positivo, visto che nel periodo di preparazione ha condotto i suoi uomini a cinque successi ai quali hanno fatto riscontro solo due sconfitte, ed un pari, proprio nell'incontro con la squadra di un altro allenatore esordiente, l'ex calciatore Claude Makelele, che guida il Bastia, squadra corsa della Ligue 1. In queste gare ha dimostrato subito di avere una personalità forte e di sapersi imporre quando è necessario.

La Diacre sa bene che la pressione mediatica sulla sua squadra ed anche sulla società che ha fatto questa scelta assolutamente controcorrente, sarà fortissima, con molti osservatori che l'attenderanno al varco per confermare il loro scetticismo iniziale. Anche il suo avversario in occasione del pareggio, Makelele, ha detto di ritenerla competente, e che la sua squadra, pur di una categoria inferiore, ha creato delle difficoltà al Bastia. 

Prima di arrivare alla guida del Clermont, Corinne Diacre ha svolto il ruolo di assistente del CT Bini nell'equivalente femminile del "Blues" ed è poi passata alla guida di una formazione femminile, il Soyaux. L'esperienza della Diacre deriva anche dalle 121 presenze nella nazionale femminile, con la quale ha affrontato manifestazioni di ottimo livello. Lei pensa di poter gestire la pressione della stampa con le vittorie, perché, ha detto, con i successi cala conseguentemente la pressione, e che un suo successo potrebbe aprire la strada anche ad altre colleghe, che viceversa si troverebbero alle prese con un ancora maggior grado di scetticismo in caso di suo fallimento.

Inevitabili naturalmente le domande riguardo a docce e spogliatoi, alle quali ha risposto la sua collega che da 10 anni lavora al Clermont Ferrand come fisioterapista. Docce separate, è stata la risposta, della fisioterapista e per quanto riguarda gli spogliatoi, Corinne si accerta sempre con lo staff che i giocatori siano presentabili prima di entrare. La Diacre ha ricordato che anche al momento dell'inizio della sua attività come calciatrice ci furono da superare alcune contrarietà a partire dalla famiglia, ma che la sua perseveranza l'ha portata a superarle.

Prima di lei, un'allenatrice per una squadra maschile c'era già stata anche in Italia, quando nel 1999 il vulcanico Gaucci chiamò Carolina Morace ad allenare la Viterbese impegnata nel campionato di serie C1, un impegno durato soltanto 2 gare. Nel 2012 un episodio simile in Perù, con una formazione di serie B, l'Hijos de Acosvinchos, allenato da Nelfi Ibanez, allenatrice boliviana.

Nel corso dell'intervista anche la Diacre ha voluto fare una domanda, chiedendosi come mai non ci sia lo stesso interesse da parte dei media per gli uomini che guidano squadre femminili.

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