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Così l'addio di Montezemolo spaventa Alonso e attira Lewis

Oggi il presidente in visita. Fernando spiazzato dal cambio al vertice: "Resto se non ci sono grosse novità...". E ora Hamilton prende tempo

Così l'addio di Montezemolo spaventa Alonso e attira Lewis

Nostro inviato a Monza

Gli uomini fidati di Alonso si aggirano per il paddock con lo stesso sguardo teso e preoccupato che avevano nel 2007 ai tempi della McLaren, della lotta fratricida con Hamilton, del mondiale gettato alle ortiche. Solo che Alonso, adesso, non ha nulla da gettare se non il proprio futuro. E ovviamente è questo, non la Ferrari, Monza, i tifosi che ora gli sta più a cuore. Colpa della tempesta provocata dalle voci di Montezemolo vicino all'addio.

Oggi il presidente sarà qui nel parco per quella che solo un anno fa sarebbe stata la solita visita pastorale e che adesso assume forma e significato da ultimo saluto. Più o meno entro un mese nascerà Fiat Chrysler Automobiles e dal 13 ottobre sarà quotata alla Borsa di New York. Per il Cavallino saranno cambiamenti, per Montezemolo anche, perché c'è Marchionne che non l'ha mai amato e c'è l'Alitalia che lo attende e però lo attende anche una maxi milionaria buonuscita e allora c'è da parlare e valutare sull'asse Torino-Maranello.

Sono questioni grosse, faccende di business, di capitani d'industria, sono questioni che con lo sport e il tifo dovrebbero avere poco a che fare ma la F1 è un mix esplosivo di tutto ciò e i tifosi dovranno farsene una ragione. Di questo è preoccupato Alonso, non è solo una questione di soldi, di contratto, di resto oltre il 2017 (scadenza naturale dell'accordo attuale) o vado via prima. Fernando vuole sapere, ora, adesso, subito quale Ferrari, anche a livello di uomini e manager, accompagnerà l'ultima fase della sua vita sportiva.

Lo spagnolo è preoccupato perché alla già complicata rifondazione tecnica s'aggiunge ora quella manageriale e teme di finire azzoppato come un Cavallino stanco. Per questo ai microfoni del pregara di Skysport F1 in onda domani ha spiegato che il suo desiderio «è continuare ma è forte anche quello di vincere e bisogna valutare entrambe le cose, sperando che tutto vada nella direzione giusta…»”. Parole solo apparentemente innocue, perché cantano le sirene McLaren Honda e con Montezemolo partente cantano di più. Non a caso aggiunge: «Se non ci saranno grosse novità continuerò per almeno due anni perché è il contratto che ho, ma dobbiamo lavorare per proseguire in questo matrimonio». Novità grosse, capito? Altro che estendere oltre il 2017, qui si discute per impedire un addio anticipato.

Tanto più che in tutto questo s'inserisce a meraviglia Hamilton che prende tempo con la Mercedes: «Ho ancora un anno ma ho congelato il rinnovo perché voglio concentrarmi sul mondiale…». E' vero solo in parte. L'inglese, posticipando ogni decisione a mondiale quasi finito, cerca di andare lungo, guarda caso a ottobre, quando anche in casa Ferrari e nella testa di Alonso molto sarà tutto più chiaro. Perché a Montezemolo Lewis non è mai piaciuto più di tanto e con un cambio di presidenza si potrebbero aprire nuovi scenari per l'inglese in rotta di collisione con il compagno Rosberg e la Mercedes (anche ieri: Nico 1° e Lewis 2° costretto però a girare poco per un problema tecnico).

A questo punto quali potrebbero essere gli uomini nuovi al vertice di Maranello? Si è parlato di John Elkann, di Lapo, di Andrea Agnelli, dell'attuale Ad, Amedeo Felisa. La verità è che la presidenza della Rossa potrebbe interessare allo stesso Marchionne perché dire FCA, Fiat Chrysler Automotives, significa parlare di un colosso, ma dire Ferrari significa farsi comprendere da tutti. Una presidenza Marchionne potrebbe essere caratterizzata da un Mattiacci amministratore delegato e un ritorno di Ross Brawn a capo della Gestione sportiva o un passaggio di grado dell'attuale dt Allison.

Voci, nomi, scenari, possibilità, anche rischi, incertezza, cambiamenti. Il futuro di Montezemolo ha scatenato tutto questo e le preoccupazioni di un titubante Alonso. «Sempre a lui capitano situazioni ingarbugliate» commentano i suoi amici.

Lui che ieri aveva il quarto tempo dietro a Kimi e alle Mercedes ed era l'ultimo dei suoi problemi.

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