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Cristiano non si ferma a Empoli

La Juve gioca male e va sotto. Poi un rigore generoso e CR7 la rimettono in piedi

Cristiano non si ferma a Empoli

All'alba del minuto numero 17 del primo tempo l'urlaccio di Massimiliano Allegri scuote il Castellani di Empoli: «Siamo fermi!!!», grida il tecnico bianconero ai suoi. È il segnale che qualcosa non va. La conferma che no, non siamo a Manchester, non c'è la musichetta della Champions e non ci sono gli stimoli di un avversario di caratura internazionale. Di fronte c'è l'Empoli che sulla carta non deve fare altro che recitare il ruolo di vittima sacrificale e lasciare campo ai campioni d'Italia. Ma non è così. È la serie A, bellezza, e come insegna Allegri, che recita il ritornello come un mantra, non si può sottovalutare nessuno. Mai. E per riuscire a conquistare i tre punti, anche contro il piccolo Empoli servono fatica e sacrificio ma soprattutto i colpi del campione: Cristiano Ronaldo. Ci vuole una doppietta del fenomeno portoghese per vincere la sfida di Empoli e dimenticare il pareggio casalingo con il Genoa. Il sigillo di CR7 sul campionato. Un rigore e un bolide dei suoi per far capire con i fatti chi sia il valore aggiunto di una Juve che non vuole abdicare. 28 punti su 30, miglior inizio della Signora, come nel 2012-2013 con Conte in panchina.

Ma quanta fatica. Non è un caso che appena 10' più tardi rispetto alla sfuriata di Allegri il piccolo Empoli azzanni la grande Juve. 28': Acquah fa tutto il campo palla al piede, crossa al centro, combinazione Krunic-Caputo e botta a giro sul secondo palo che Szczesny può solo guardare finire in rete. Il pallino del gioco è sempre nei piedi dei bianconeri che sembrano però un po' svogliati, spenti, quasi con la sensazione che possano bastare le marce basse per vincere la partita. E invece no. Anche perché i segnali non erano positivi. Chiellini si ferma nel riscaldamento e deve alzare bandiera bianca. Al suo posto in campo Rugani. Per il resto spazio a De Sciglio sulla destra con Cancelo che riposa e tutti confermati. Ma la Juve è molla e l'Empoli chiude il primo tempo avanti.

I muri dello spogliatoio bianconero devono essere tremati. Perché Allegri si siede in panchina prima del fischio d'inizio con la faccia carica e arrabbiata mentre quella che scende in campo per la ripresa è tutta un'altra Juve. Nei primi tre minuti sono ben tre le occasioni del pareggio, la più clamorosa con Pjanic che centra in pieno la traversa. L'Empoli prova a riordinare le idee ma all'8' Bennacer esagera con la confidenza nella sua tecnica, si allunga il pallone e spinge Dybala in area. Il rigore è molto dubbio ma ci può stare. L'arbitro Calvarese non ha esitazioni e senza nessun ausilio dal replay del Var assegna il penalty che Cristiano Ronaldo realizza spiazzando Provedel. Lui, alla seconda in serie A, che per un attimo ha accarezzato l'idea di fermare il migliore al mondo. Ma niente, è pareggio.

Se un rigore non è nulla per chi ha la fama, meritata, di fenomeno, serve una magia per ribaltare la partita. È il 25' quando Ronaldo fa tutto da solo e decide di chiuderla. Prende palla sulla tre quarti, avanza, calcia di collo pieno e la manda all'incrocio dei pali. Il gol più bello da quando è arrivato in Italia. Un gol da tre punti.

Allegri se ne va qualche istante prima della fine, arrabbiatissimo. La Juve non brilla ma vince. Per questa volta basta così. CR7 fa 7 in campionato e decide la partita. D'altra parte lo hanno comprato apposta, per essere decisivo.

Eh già, averlo o meno può fare la differenza.

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