Russia 2018

Il Cristiano Ronaldo show non fa sconti alla Spagna Pari spettacolo nel derby

Rigore, azione, punizione: è un super CR7 Costa (2 gol) e Nacho non bastano a Hierro

Il Cristiano Ronaldo show non fa sconti alla Spagna  Pari spettacolo nel derby

Ci sono i giocatori. Ci sono i campioni. Ci sono anche i fenomeni. E poi c'è Cristiano Ronaldo. Un mondo a parte. Il primo pallone che tocca è un doppio passo. Il secondo un colpo di tacco. Il terzo un dribbling secco che provoca il fallo da rigore di Nacho. Il quarto è la realizzazione perfetta dal dischetto. Il quinto un dribbling in mezzo a tre. Così, per iniziare la partita e dare il via al suo Mondiale. Tanto per far vedere chi è il più forte, quello che quando il momento si fa decisivo non stecca un colpo. Il quarto giocatore di sempre a segnare almeno un gol in quattro Mondiali consecutivi dopo Seeler, Pelè e Klose. Mica male, proprio nel giorno in cui patteggia la sua condanna col fisco spagnolo per l'accusa di evasione. Il portoghese segna, tre volte, e incanta ma in campo non c'è solo lui. Non basta per vincere perché c'è anche la Spagna. Una squadra che soffre, va sotto, reagisce e spreca. Un Ronaldo versione fantascienza che pareggia da solo contro una potenza Mondiale. Comunque candidata alla vittoria finale.

Eppure c'era un fantasma che aleggiava sullo stadio di Sochi. Un fantasma che fa sentire la presenza da tre giorni. Perché anche se sulla panchina della Spagna siede Fernando Hierro, Julen Lopetegui è ancora lì, presente eccome. Tutto stava nel capire come la squadra avrebbe reagito al suo addio. Bene, quasi benissimo, con la Roja sempre candidata alla vittoria finale.

Il Portogallo si affida in toto al suo fenomeno con la maglia numero 7 sulle spalle. In attacco, con lui, c'è Guedes con il milanista Andrè Silva, con cui Cristiano avrebbe voluto giocare, inizialmente in panchina. Hierro non cambia la Spagna, la solita orchestra che gioca che cerca sempre la manovra, anche se si affida davanti a un ariete un po' atipico come l'ex brasiliano Diego Costa, un centravanti molto classico.

Dopo il rigore di Cristiano, il Portogallo in contropiede avrebbe l'occasione di allungare ma Guedes non è all'altezza del più celebre compagno di reparto. E allora, piano piano, la Spagna si riorganizza, prende fiducia e al 23' pareggia proprio con Diego Costa, fenomenale nel proteggere il pallone e dribblare mezza difesa del Portogallo e superare De Gea con un diagonale perfetto. Dubbi per un fallo in partenza ma il nostro Rocchi, dopo un check con il var, dà l'ok alla rete. La Spagna prende campo, inizia a fare il suo gioco fatto di passaggi e trame millimetriche mentre il Portogallo cerca di salire in velocità. E al 44' trova il nuovo vantaggio ancora con CR7 che calcia dal limite forte ma centrale, De Gea fa come e peggio di Karius e si lascia sfuggire il pallone dalle mani regalando il gol al Portogallo.

L'avvio di ripresa della Spagna è davvero da grande squadra. Dopo 10' è ancora Diego Costa a trovare la rete da pochi passi dopo una sponda di Busquets. Ma il pari non basta, la Spagna continua a spingere e tre minuti dopo trova il vantaggio. Grandissima conclusione di Nacho da fuori che scheggia il palo interno e si insacca. Di lì in poi è possesso e tiki taka da manuale. Poca sofferenza, la partita sembra finita. Ma non ditelo a Ronaldo. Punizione fantastica, da applausi a scena aperta, palla sotto l'incrocio e 3 pari da spot del calcio. Che partita, Che Ronaldo. La Spagna c'è e ci sarà probabilmente fino alla fine, anche dopo lo choc Lopetegui. Ma c'è anche Cristiano Ronaldo.

E con lui in campo tutto è possibile.

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