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Cuadrado salva la Juve double face

Grande partenza, ripresa distratta. Dybala infortunato, Higuain ancora a secco

Cuadrado salva la Juve double face

Una Signora a due facce non scivola nella trappola di Marassi. La Juventus va alla sosta con tre punti pesanti pensando al tour de force che l'aspetterà in aprile. Basta una testata di Cuadrado dopo sette minuti per piegare la Sampdoria su un terreno insidioso e non solo perché qui i bianconeri avevano perso malamente contro il Genoa. Un gol che scaccia per qualche ora i veleni del deferimento ad Agnelli la vicenda biglietti. «Il presidente ha espresso due concetti chiari: estraneità ai fatti e unità d'intenti», la riflessione di Marotta. (A proposito di presidenti: si è notata l'assenza di Ferrero che pure aveva promesso ai suoi un congruo premio partita).

Compatta lo è stata anche la squadra sull'erba scivolosa dalla quale arriva la nota stonata: il problema muscolare di Paulo Dybala dopo mezz'ora del primo tempo. Signora con il fiato sospeso, ma per l'argentino si parla di indurimento, tanto che risponderà alla convocazione dell'Argentina. E comunque Allegri assicura: «Col Barcellona ci sarà».

Lo dice con la voce che gli è rimasta dopo una partita in cui la Juve ha mostrato tutto il meglio e il peggio del suo repertorio. Da applausi il primo tempo, «uno dei migliori della stagione» riconosce l'allenatore, da rimproveri a suon di urla la ripresa. Perché la Signora approccia la Sampdoria come se fosse il Barcellona, va subito in vantaggio con Cuadrado che rifila una testata prepotente sul cross di Asamoah e non si ferma. Peccato che Higuain sia la controfigura del bomber implacabile e per due volte si faccia ipotizzare da Puggioni. Non contento il Pipita mura da terra e di schiena Mandzukic. L'astinenza dell'ex Napoli è un campanello d'allarme più del guaio muscolare della Joya: quattro partite senza gol in campionato, a secco in Champions, insomma nell'ultimo mese un solo gol all'attivo, in coppa Italia contro il Napoli.

E se ci si aggiunge anche un destro di Pjaca fuori di un soffio, ecco di nuovo la squadra sciupona già ammirata contro il Milan. E così la vittoria passa da una ripresa di sofferenza in cui Allegri raggiunge i livelli di arrabbiatura già visti nella passata stagione contro il Carpi, anche se stavolta non c'è un cappotto da lanciare. La spiegazione del tecnico è in due concetti: «Serve più malizia e a volte bisogna anche fare fallo...».

Comunque sono tre punti pesanti che alzano la media in trasferta, ora precisa a 2,00, e arrivano senza fare tiri nella ripresa contro una Samp che invece l'aveva preparata proprio così: restare in corsa fino alla fine e trovare la giocata. A Giampaolo è mancata la ciliegina, «Regini ci è andato vicino», ma soprattutto Muriel ed è stato sfortunato con l'infortunio di Schick. La Juve è apparsa involuta una volta perso Dybala e la sua intelligenza nel trovare sbocchi di fronte al pressing avversario. Allegri ha detto che senza di lui «si può fare solo il centrocampo a tre», ma a partita in corso l'ha sostituito con Pjaca non cambiando il modulo. Estremi per una contraddizione che non rovina il record di minuti in campionato nella storia della Juve raggiunto da Buffon: «Sono orgoglioso, spero di avere altri minuti importanti. Il Barça? Era meglio in gara singola, su due è dura...»

Più che altro dopo Udinese (Zapata), Milan (Bacca) e anche Porto, la Signora ha preso il vizio di mostrare il fianco. Anche ieri almeno tre ripartenze regalate alla Samp. Pensando ai doppi duelli con Napoli e Barcellona, un lusso che non ci si potrà concedere. Comunque Allegri ritrova il sorriso e richiama la mission via Twitter: «Compatti anche nelle difficoltà, ora riposiamoci per essere carichi in un aprile importantissimo». Scudetto, coppa Italia, Champions.

Più che altro tre volte decisivo.

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