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Cuore giallorosso pieno di rimpianti E CR7 fa la magia

Contro un Real Madrid «normale» non basta il coraggio della nuova Roma che recrimina per un rigore su Florenzi Decidono una giocata di Cristiano Ronaldo e Jesé nel finale

Cuore giallorosso pieno di rimpianti E CR7 fa la magia

Era l'osservato speciale della serata, il giocatore al quale Spalletti non aveva riservato gabbie, ma una marcatura attenta. Criticato in patria, ma pur sempre il cannoniere principe della Champions, Cristiano Ronaldo ha avuto bisogno di una sola giocata, una delle poche concessagli dalla Roma, per spaccare la partita. Il dodicesimo sigillo in quest'annata europea (su 7 gare) ferma il digiuno esterno del portoghese che durava dal 29 novembre scorso e indirizza una sfida che vede la Roma uscire a testa alta dal campo, ma con un ko che di fatto fa calare il sipario sull'avventura europea di questa stagione.Grande carattere, sprazzi di bel gioco, ma poche conclusioni per una squadra che sicuramente sembra rinfrancata dalla cura Spalletti, ma che appare ancora poco cattiva sotto porta (vedi l'occasione di Dzeko nell'ultima palla giocabile a ridosso di Navas). Ai giallorossi manca probabilmente un rigore (Carvajal sembra intervenire fallosamente su Florenzi in area), a tratti giocano meglio degli avversari pur con un possesso palla inferiore, soprattutto nel primo tempo. Il Real rischia qualcosa sulle veloci ripartenze romaniste, ma le sgroppate di Salah non portano benefici anche per gli errori dell'egiziano e quando si arriva nei pressi del portiere madridista non arriva lo spunto giusto. Detto ciò, lo 0-2 pare eccessivo per un gruppo che dà segnali di ripresa. Anche se avere i campioni, e Ronaldo lo è, fa sempre la differenza.Così a un Real in tono minore basta il guizzo di Cr7 (quando si sveglia dal letargo, per la truppa di Spalletti sono dolori, l'asso lusitano mancherà anche il bis con un colpo da biliardo) e la rete di Jesè, al quale bastano quattro minuti per bagnare la sua prova con il gol che chiude probabilmente la pratica degli ottavi. Al triplice fischio di Kralovec applaude uno stadio Olimpico finalmente pieno (più di 55mila sugli spalti, con famiglie anche in curva Sud) e applaude Spalletti, che può essere contento della prestazione. L'impresa a Madrid il prossimo 8 marzo sarà quasi impossibile. L'approccio della Roma alla sfida con una delle corazzate d'Europa è buono, con meno tensioni e più sicurezze. Se è vero che il Real lontano dal Bernabeu non sta certo brillando nelle partite più importanti della stagione, la truppa di Spalletti tiene bene il campo, è attenta e concentrata. Il tecnico giallorosso rinuncia in partenza a De Rossi (convocato ma probabilmente non al top) e Dzeko e propone Perotti come falso nueve nel tridente d'attacco. Partita molto tattica ed equilibrata, con la Roma che gioca con ordine e prova qualche accelerata improvvisa.Logico che serva un episodio per sbloccare la gara e quello arriva nel momento in cui il match sembra ancora addormentato. Il dribbling e il tocco morbido sporcato da Florenzi regala a Cr7 il gol numero 89 in Champions. La Roma non si abbatte, prova con il carattere a rimettersi in partita, Vainqueur spara fuori e Dzeko sbaglia davanti a Navas. Jesè fa il bis, i giallorossi sono abbattuti definitivamente.

Della serata resta solo una squadra in crescita, ma ora forse è meglio concentrarsi sul terzo posto, ultimo obiettivo stagionale.

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