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Dagli insulti social ai rinforzi negati. Ecco perché Max ha lasciato la Signora

Aveva deciso da mesi. Poi quella risposta di Nedved: «Squadra dura da migliorare»

Dagli insulti social ai rinforzi negati. Ecco perché Max ha lasciato la Signora

Da sei mesi ho le idee chiare». Max Allegri va ascoltato da chi lo conosce bene per essere interpretato correttamente. E invece niente. Nei giorni degli incontri rinviati con Andrea Agnelli, quella frase pronunciata in pubblico da Max era la bussola che serviva ai più per orientarsi. E invece niente. Lo vedevano in giro per Torino con agente immobiliare per comprare casa, operazione mai esistita poiché ha acquistato casa (in costruzione) qui a Milano che diventerà domicilio suo e di Ambra, avendo al suo fianco la figlia Valentina (che adesso lavora in una grande azienda) e portandosi dietro il figlio Giorgio, controllando così da vicino che alla scuola calcio frequentata dal ragazzino non insegnino troppe tattiche a scapito del divertimento sempre sacrosanto a quell'età.

Max Allegri non ha deciso ieri e nemmeno dopo l'eliminazione con l'Ajax della quale si è assunta la responsabilità nonostante la causa sia tutta nel numero industriale d'infortunati accumulati proprio in quel periodo. Max ha deciso quando ha patito sulla propria pelle l'ennesimo tsunami d'insulti e volgarità diffuse che l'hanno costretto, tra l'altro, a chiudere i suoi account social invasi letteralmente dall'esercito dei leoni da tastiera. Alla base della sua decisione, non ci sono emotività né sordi rancori, non gli appartengono, e nemmeno l'ostilità diffusa del popolo bianconero. Non è mai stato amato dal primo giorno e non se n'è fatto un cruccio. Ha solo maturato valutazioni razionali.

La prima tra tutte, quella riferita al piano tecnico per la prossima Juventus afflitta dall'ossessione della Champions. È sua convinzione che il gruppo abbia bisogno di una sostanziosa trasfusione di sangue calcistico in alcuni ruoli chiave senza che vi sia la possibilità di centrare campioni di prima fascia. Un esempio? Chiellini, per l'usura dei muscoli, può al massimo garantire 20 partite all'anno: al suo posto c'è bisogno di un altro Chiellini. Dove può prenderlo la Juve? Quello dell'Ajax costa un patrimonio, Koulibaly è inavvicinabile, Romagnoli non si sposta da Milanello. Così per il centrocampo dove Khedira ha gli stessi limiti di Chiellini e Bentancur si è fermato nel processo di maturazione mostrando un limite clamoroso (pochissimi gol in stagione): Ramsey è un ottimo profilo ma non è sufficiente. Dinanzi a questo scenario, la risposta pubblica e privata della Juventus è stata quella rappresentata dalle parole di Nedved prima di Roma-Juve: «Questa squadra è difficile da migliorare». Anche perché nel frattempo le grandi risorse finanziarie, con l'operazione CR7, si sono assottigliate.

La prima domanda seguita all'annuncio pubblico della Juve è scontata: cosa farà adesso Allegri? Sarà un mistero per i soliti noti che lo manderanno in giro per l'Europa ma l'opzione più probabile è che Max si fermi un giro per recuperare energie, dedicarsi agli affetti trascurati e ricaricare le pile per esaminare con calma «nel calcio ci vuole la calma» la sua espressione preferita - altre opzioni.

Sei anni fa fu a un passo dalla Roma. Aveva già definito ogni dettaglio dell'operazione con il club giallorosso ma poi si arrese al pressing di Galliani (e di Berlusconi) perché le sintonie personali contano più dei milioni iscritti sul contratto. Mal gliene incolse perché il diktat di Barbara provocò l'esonero dopo la sconfitta col Sassuolo. Non per niente l'estate scorsa rinunciò alla panchina del Real Madrid per non staccarsi dal papà rimasto solo e segnato dal lutto della moglie e non tradire la parola data ad Agnelli. Nel suo gradimento personale c'è naturalmente la Nazionale del dopo Mancini.

Potrebbe essere la panchina prima di tornare alla sua Livorno e alla passione dei cavalli.

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