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Datome stoppa i fantasmi dell'Italbasket Ora la Finlandia

Oscar Eleni

Gigi Datome l'esorcista che libera l'Italbasket dall'ultima trappola dei georgiani e, con una stoppata a 3" dal gong su Shermadini, manda a Istanbul per un ottavo di finale europeo contro la Finlandia una squadra che si è meritata applausi e forse anche fortuna, insieme alle maledizioni di chi ha il cuore debole e non ne capisce gli sbalzi d'umore che nascono dalla paura e da debolezze che non cambi in 40 giorni.

Vittoria nella volata, un 71-69 liberatorio dopo aver preso a calci il secchio pieno di latte per ben due volte: +19 nel primo quarto legando le mani con la difesa a una Georgia sfinita dal supplementare vinto contro la delusione Israele; +15 a 7' dalla fine per incartarsi contro le magie di Dixon (29 punti, ma il suo ultimo tiro da 3 è andato fuori). Meglio una squadra fortunata che depressa per le partite che conteranno. Messina e gli azzurri hanno in mano il loro destino perché, fra gli squadroni del girone di Helsinki, non era certo la Finlandia del talento Markannen a spaventarci.

Ieri ci ha salvato la stoppatona del Datome da 14 punti, ma prima ci aveva lanciato verso il successo Hackett attaccando a testa bassa, prima ancora avevamo apprezzato la difesa di Melli sul campione NBA Pachulia, ieri 12 rimbalzi ma tante palle buttate via. Momenti di gloria per tutti cominciando da Aradori, 12 punti con 4 su 7 da 3, per l'esordiente Biligha, per un Cusin che ne ha date e prese, naturalmente per Belinelli da 15 punti anche se non ha tirato benissimo (5 su 11), ovviamente per Filloy (9) che trova giocate di puro coraggio.

Facendo violenza al senso critico che non dovrebbe mai mancare, diciamo che la missione è quasi compiuta. L'ottavo di sabato a Istanbul contro la Finlandia è giocabile, si può passare il turno, abbiamo gli uomini per andare oltre le previsioni, ma come fai a prevedere con una squadra che chiude il primo quarto sul 27-10 e poi si prende un parziale di 15-0, che torna avanti 64-49 nell'ultimo e a 59" dalla fine era andata sotto 67-68? Ci hanno pensato Hackett, Aradori e Datome e le manette di Melli a toglierci l'angoscia finale. Restano i limiti di una squadra che non dovrebbe sentirsi appagata se è fra le 16 migliori d'Europa, facendo un po' meglio di ex squadre campioni come Turchia e Grecia, salvatasi ieri battendo la Polonia. Tutte, a parte l'imbattuta Slovenia (in caso di ko ci sarebbe toccata lei), e Spagna, hanno dei peccati da espiare.

La verità nelle partite senza domani a Istanbul.

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