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Dazn, debutto al rallentatore sulla rete più scarsa d'Europa

Il calcio alla ricerca di soldi ha aperto alla nuova Tv che non è supportata da internet. E i gol arrivano in ritardo

Dazn, debutto al rallentatore sulla rete più scarsa d'Europa

Ha ragione James Rushton: «Dazn è il futuro». Siamo d'accordo. Il problema è il presente. Laureato a Birmingham, l'ex dirigente del club calcistico dei Blues, mister Rushton, oggi amministratore delegato di Dazn, è fiero, insieme con il suo staff, per lo sbarco in Italia di questo nuovo servizio streaming on line che si è garantito i diritti di trasmissione di alcune partite del nostro campionato di calcio. Un buon affare per i dirigenti del calcio, un po' meno per i tifosi nel senso di utenti, abituati a Mediaset Premium e Sky, dunque roba normale sul digitale e sul satellitare, bastava sottoscrivere gli abbonamenti, ricevere la card relativa, inserirla nel decoder, accendere il televisore e guardare l'evento. Ma oggi no, troppo semplice, troppo antiquato, troppo easy.

Lazio-Napoli è andata in circolo all'insaputa di molti che hanno tentato di stabilire la connessione. Problemi tecnici subiti risolti, hanno comunicato quelli di Dazn che ha una etimologia misteriosa e romantica, legata a una famiglia ottocentesca proveniente da Washington, ma questi sono dettagli. In verità Dazn non ha risolto un bel niente. La trasmissione su vari dispositivi (loro dicono device) ha incontrato difficoltà che non si riscontravano dai tempi di Guglielmo Marconi o della tv in bianco e nero, l'immagine saltava, il collegamento pure, sopravviveva l'audio, ritornava il video ma nel silenzio, il pirandelliano (uno, nessuno, centomila) Pardo Pierluigi, a un certo punto della contesa, ha detto testualmente «fasi poche chiare», accennava al gioco ma forse alludeva ai guai che erano intercorsi, dopo l'esibizione dell'incantevole e incantata Leotta e del leggendario reduce Sheva. La partita, intanto, proseguiva all'Olimpico di Roma mentre le immagini, quelle resistenti, arrivavano con 55 secondi di ritardo, poi aumentati come il ritardo di certi treni pendolari nostrani.

Ho scoperto che Dazn allunga la vita. Momenti di rabbia, di insulti al cielo, buffonata più che buffering, ripensando a Rojadirecta, il portale in streaming, clandestino e illegale, che regalava le immagini in diretta di qualunque partita mondiale ma gratuitamente, senza bisogno di ricorrere a belle femmine e campagne stampa colossali e paesane. Rojadirecta resiste ma Dazn ha le spalle forti, così assicurano. In verità sarebbe bastato consultare la mappa a colori della velocità di internet in Europa per rendersi conto, nel giro di un nano secondo, che l'Italia è in rosso profondo, all'ultimo posto, insieme con la Grecia, per Megabit per secondo. Un esempio? Noi siamo a 8,73 Mbps, la Francia a 31,51, la Spagna a 27,29, la Germania a 26,78, l'Inghilterra (casa Rushton) a 29,41, la Svezia 45,59. Totale, siamo i più lenti d'Europa ma abbiamo avuto la presunzione e la furbizia di riempire la cassa dei club e di lasciare come fessi gli utenti, con la solita propaganda mai chiara.

Volete un altro esempio? Dazn non ha linea telefonica, comunica soltanto su Facebook, non risponde alle mail. Volete un'altra chicca? Chi possiede un televisore datato ante 2015, è fuori, non può scaricare l'applicazione relativa, deve fornirsi di un accrocco (Chrome Cast e roba del genere, Xbox, Playstation 4) per collegarsi da smartphone, I pad e affini ma sempre con il rischio, anzi la certezza, della connessione farlocca e debole, come il cuore di chi vede svanire, oltre ai denari, anche la possibilità di assistere all'incontro. Probabilmente quando leggerete queste righe le partite trasmesse da Dazn non saranno ancora finite. Si replica, come nelle migliori farse. E' il bello della diretta.

O della Diletta.

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