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Il derby che vale l'Euroleague comincia al Sud Milano vuol fare il pieno in zona retrocessione

Pioli deve difendere la panchina, Montella può arrivare al closing nel migliore dei modi

Franco Ordine

Milano Il derby di Milano che vale un posticino nell'Europa di seconda fascia comincia al sud e con una settimana d'anticipo. Perché oggi l'Inter viaggia fino a Crotone per raccogliere il credito smarrito con la Samp e i 3 punti indispensabili per tenere a distanza il rivale mentre il Milan, stessa ora, aspetta il Palermo a San Siro per fare più o meno l'identica operazione dopo il parziale black-out di Pescara. A giudicare dalle scelte dei due rispettivi tecnici, nemmeno l'elenco dei 5 diffidati (Muriel e Murillo tra i neroazzurri, De Sciglio, Pasalic e Sosa tra i rossoneri) costituisce una legittima preoccupazione. Pioli e Montella sembrano intenzionati a schierarli tutti e cinque in ossequio alla convinzione che sarebbe un tragico errore risparmiare risorse una settimana prima. Per il derby si vedrà, pensano. È soltanto la seconda delle affinità elettive destinata a rilucidare gli ottoni della sfida milanese scaduta negli ultimi tempi a comparsa dietro lo strapotere juventino insidiato in modo concreto solo da Roma e Napoli. «Tutti dobbiamo meritarci la fiducia di Zhang», continua a ripetere Pioli che ha saputo dai giornali dei progetti futuri londinesi di Antonio Conte senza per questo sentirsi più saldo sulla panchina interista. Ha l'identico destino di Allegri: o le vince tutte, e allora tutti sul carro, altrimenti la scomunica del tifo organizzato e non è dietro l'angolo. Ha un solo cruccio: la caviglia gonfia di Gagliardini oltre alla mira di Icardi da recuperare col contributo di Perisic e Brozovic, quest'ultimo scorticato vivo dai social dopo il rigore provocato contro la Samp.

Sembra meno stressato dal derby («mai avuta questa visibilità, merito del brand») e dalle sue conseguenze Vincenzo Montella che pure va incontro al closing storico col sorriso sulle labbra forse intuendo o sapendo (indirettamente) di riscuotere il consenso del futuro cda guidato da Fassone (ad) e Mirabelli (ds). Non a caso è lesto nell'utilizzare un paio di aggettivi superlativi («qui sto benissimo, sarei felicissimo di rinnovare») prima di far di conto sulla recente striscia dei suoi che non deve apparire come una contabilità deficitaria. «Nelle ultime 8 partite abbiamo fatto 17 punti, un rendimento da Europa. Preferisco un preliminare all'amichevole col Bayern», il suo calcolo che tiene conto di sicuro anche delle diverse risorse tecniche ed economiche rispetto all'Inter che è davanti solo un punto ma ha speso molti milioni in più sul mercato. E altri investimenti promette di realizzare per la prossima estate con quei nomi che rimbalzano giorno dopo giorno (Manolas, Berardi, Shick l'ultima passione di Suning) senza dimenticare che per riportare in pari i conti del bilancio qualche cessione è obbligatoria (Brozovic, Banega e Nagatomo i più chiacchierati).

In altri tempi la paperissima di Donnarumma a Pescara avrebbe aperto una crepa nello spogliatoio di Milanello e nel morale del ragazzo che invece si è comportato come se non fosse accaduto nulla di speciale.

«Ha accettato l'errore, ora sarà migliore di prima» è la convinzione di Montella.

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