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Napoli-Roma, scatta l'allarme rosso

Dall'uccisione di Esposito ad oggi, un crescendo di tensione. Città blindata, ospiti sotto scorta e rischio infiltrati

Gennaro De Tommaso, il capo ultra' del Napoli noto anche come Genny 'a carogna
Gennaro De Tommaso, il capo ultra' del Napoli noto anche come Genny 'a carogna

Napoli - C'era una volta il derby del sole (o del Sud). Tempi ormai andati. Oggi sono solo un ricordo quelle sfide tra il Napoli e la Roma, con il contorno delle due tifoserie, gemellate e unite contro lo strapotere delle squadre del Nord, Inter, Milan, Juventus. Erano anche gli anni delle sfide tra star del calcio, non solo italiano ma internazionale, di Falcao contro Maradona. Poi, l'amore tra le due tifoserie e' finito. Era il 25 ottobre 1987 quando il feeling si interruppe clamorosamente ed ebbero inizio le ostilita' con insulti e botte dentro e fuori dal campo. Oggi un robusto filo di odio separa le due tifoserie. Napoli–Roma e' una partita ad altissimo rischio incidenti. Anche se e' stata vietata la vendita dei biglietti ai residenti nel Lazio. Addirittura la Roma arrivera' a Napoli in aereo e non in treno o torpedone come e' sempre avvenuto in passato. Superscorta per i giallorossi, fino all'albergo e poi al San Paolo.

Il ricordo di quanto accadde il 3 maggio scorso e' ancora vivo. L'omicidio di Ciro Esposito, giovane tifoso azzurro, non e' stato dimenticato da molti ultras napoletani, desiderosi di vendetta, da consumarsi alla prima occasione. Striscioni, cori, il sentimento assurdo della vendetta, covato dagli ultra napoletani e' stato annunciato subito dopo la tragedia. Il derby del sud ormai e' stato soppiantato dal derby della violenza, quello di Gennaro De Tommaso, nome d'arte “'a carogna", capo ultra' della Curva A di Fuorigrotta e Daniele De Santis, in arte “Gastone”, capo della Sud dell'Olimpico.

E' la prima volta di Napoli-Roma, dopo quel tragico 3 maggio scorso, quando fu ferito con quattro colpi di pistola il tifoso azzurro, Ciro Esposito, poi deceduto dopo 55 giorni di agonia. Successe a pochi minuti dall'inizio della finale di coppa Italia tra il Napoli e la Fiorentina, “scesero” in campo anche alcuni ultra giallorossi. Esposito resto' sull'asfalto, per i colpi di pistola esplosi da ‘Gastone', oggi indagato per omicidio.

In teoria, oggi pomeriggio al fischio di inizio del match non dovrebbero esserci tifosi giallorossi in tribuna e nel settore distinti. ma non si sa mai. La Digos di Napoli sta monitorando gia' da inizio settimana gli ambienti piu' caldi della tifoseria azzurra, per prevenire eventuali presenze di tifosi romanisti allo stadio. Al lavoro anche i colleghi della Digos romana che stanno cercando di captare eventuali tentativi di blitz a Napoli degli ultras giallorossi. Si rischierebbe il massacro, se cio' dovesse avvenire. La tenace e pacifica Antonella Leardi, madre di Ciro, da quel funesto 3 maggio, nonostante il lutto che porta nel cuore, continua a lanciare appelli per la pacificazione tra i tifosi, non solo di Napoli e Roma.

Parlando anche di calcio in questa rovente vigilia, Rafa Benitez, nonostante il poco felice momento del suo team, si e' detto comunque fiducioso per il futuro. «Possiamo battere chiunque». E sul difficile inizio di stagione di Higuain, Benitez ha riferito di avere parlato con l'argentino che «si e' detto dispiaciuto per il rigore fallito a Bergamo, ma se lui vuole provarci ancora a tirarli per me non c'e' problema». E su Insigne, piu' fischi che applausi, finora: «Fa tante cose per la squadra e puo' fare la differenza. E' molto importante per noi e per la nazionale». Brutte notizie per Zuniga, i cui tempi di recupero ancora non sono stati definiti. Il colombiano e' sofferente al ginocchio e servono altri accertamenti per poi finire, probabilmente, sotto i ferri.

carminespadafora@gmail.com

 

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