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Destro e De Rossi firmano l'operazione aggancio

La Roma senza problemi con il Cesena: il bomber meno gioca e più segna. I giallorossi hanno già annullato la sconfitta di Torino

Destro e De Rossi firmano l'operazione aggancio

Roma - Il ruolo di secondo piano che recita sia nel club che in Nazionale gli va un po' scomodo, ma finora ha fatto buon viso a cattivo gioco. Mattia Destro non è titolare fisso, anzi si può definire il re delle «piccole», visto che il tecnico francese ha sempre sottolineato come le sue caratteristiche lo rendano adatto a sfide contro squadre meno quotate tecnicamente.

Per lui vale l'equazione più reti, meno minuti. Degli attaccanti a disposizione di Garcia, solo Ljajic e Iturbe (fermo ai box a lungo per infortunio) hanno giocato meno. Ma è quello con la migliore media gol segnati/partite giocate: otto presenze in campionato (cinque da titolare) con 4 reti all'attivo, zero minuti in Champions. Eppure la punta di Ascoli, tranne che a Empoli, ha sempre lasciato il segno quando è partito da titolare: il pallonetto da 40 metri al Verona, il piatto sotto porta al Cagliari, la rete di prepotenza al Chievo su azione di calcio d'angolo e ieri il facile tocco sul cross di Gervinho a sbloccare la sfida con il Cesena.

La vittoria sui romagnoli, ottenuta con il minimo sforzo, pesa tantissimo visto che la Roma riaggancia la Juve in vetta alla classifica, alla vigilia del difficile impegno di sabato a Napoli (mercoledì poi la resa dei conti a Monaco con il Bayern). I tedeschi sono l'unica squadra che ha frenato (e bastonato) i giallorossi all'Olimpico: nelle altre sei apparizioni, successi più o meno semplici per la truppa di Garcia e un solo gol al passivo. Ieri il tecnico si è concesso un po' di turnover: fuori lo «stakanovista» Nainggolan almeno per 82 minuti, Totti e il portiere De Sanctis oltre all'infortunato Maicon, dentro Skorupski, un Iturbe ancora non al top e il Keita finalmente recuperato. Ma non è solo la formazione iniziale a essere diversa, è una Roma più imprecisa e svagata del solito. Tanto da tenere viva più del previsto la partita. Con la gioia finale del risultato e soprattutto del ko juventino nel recupero a Genova che rimette in parità la sfida diretta per lo scudetto.

Il copione è presto scritto: Roma all'attacco per chiudere subito la pratica, Cesena più coperto nonostante un atteggiamento tattico non proprio difensivo. Il gol immediato di Destro, nato dalla verticalizzazione Torosidis-Gervinho, mette in discesa il match. I giallorossi gestiscono bene il vantaggio con il solito possesso palla e risparmiando energie, Garcia si arrabbia un po' notando un calo di tensione della squadra e Yanga-Mbiwa (subentrato ad Astori, stiratosi e out probabilmente fino alla sosta del torneo) concede un colpo di testa a Hugo Almeida che sfiora il palo. Si rifarà con l'assist che darà la possibilità a De Rossi di chiudere il match sui titoli di coda e tornare al gol dopo 15 mesi.

Tutto ciò dopo che Agliardi, finalmente titolare in A dopo due anni, aveva effettuato tre parate decisive.

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