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Dietro Juve e Roma è tutta una frenata E l'Europa è l'Everest

Si lotta per il terzo posto a quote basse E in coda mai un girone chiuso con meno di 10 punti. Mancini: «Scudetto? Tra due anni è troppo tardi»

La Juve è in media con le grandi d'Europa, il resto del campionato è un elogio della mediocrità. E non c'è scampo: dalla testa alla coda della classifica, la serie A è diventata una patacca calcistica. Parlano i punti, sempre troppo pochi rispetto al passato: che si parli di lotta per il terzo posto o di lotta per non retrocedere. Poi ci si mettono anche gli arbitri. Ieri Domenico Messina, dal luglio 2014 responsabile della Can A, ha salvato la faccia alla ingiuriata categoria con un bel 6,5 in pagella. Anzi: «Non meno di 6,5. Abbiamo fatto un buon girone, consapevoli che qualcosina si poteva fare meglio». Poi ci ha spiegato che il gol di Bonucci (Vidal davanti alla visuale del portiere della Roma) era valido. A rigor di Fifa. «Dopo la gara ho inoltrato un messaggio alla Fifa, organismo che determina le regole e le conseguenti interpretazioni, ed ha confermato la regolarità del gol, pur riservandosi una visione all'Ifab (International Football Association Board, ndr) e se ci sarà una revisione, la renderemo pubblica. Sono situazioni al limite e la nostra indicazione dice che l'assistente, se non ha la certezza della posizione irregolare, ha l'obbligo di non segnalare il fuorigioco». Per il vero, Pierluigi Collina, attuale designatore Uefa, aveva fatto intendere il contrario sul caso in questione. Se non si mettono d'accordo nemmeno fra di loro, immaginate cosa può fare la moviola?

Ma gli arbitri non sono certo peggio delle squadre. La Juve tien in piedi l'onore internazionale, e non solo per onor di Champions. I suoi punti (46) dicono che è in linea con le big dei grandi campionati: il Chelsea aveva 46 punti dopo 19 giornate, il Real Madrid è in testa con 45 in 18 partite, il Bayern è fermo a 45 in 17 match, il Lione ne ha realizzati 45 ma in 21 incontri e il Benfica è a quota 46 in 17 match. Inutile confrontare questa Juve con quella record della scorsa stagione: aveva 6 punti in più, ma il conto dei gol è in equilibrio, magari vince meno (mancano 3 successi) però è aumentato il vantaggio sulle terze. La seconda, cioè la Roma, arranca a 5 punti (l'anno passato erano 8). Il solito twet di Allegri stavolta è un omaggio: «A volte la tranquillità, la determinazione e la fame dei ragazzi impressiona anche me».

Molto più realistico guardare cosa capita alle spalle. La Roma ha raccolto tre punti in meno. Le altre rasentano lo sbeffeggio alla memoria. I numeri non dicono tutto, ma raccontano qualcosa. Per esempio, che dire della lotta per il terzo posto? Sampdoria e Napoli hanno girato a 33 punti, una delle quote più basse di sempre del campionato a tre punti e 20 squadre. Juve e Napoli girarono a quota 33 nel 2004-2005, quando era possibile portare quattro club in Champions. La lotta salvezza è ancora più desolante. Mai capitato, nella storia dei tre punti, che due squadre girassero a meno di 10 punti. Oggi sono due: Cesena e Parma. E la storia dice che chiunque abbia girato sotto quota 10 non si salva.

Non ci sarebbe niente di male, se questi numeri non rispecchiassero la mediocrità globale che si traduce in difese bucate e risultati buttati. Fa effetto non vedere un cannoniere italiano fra i primi sei. Classifica dominata dal clan degli argentini, con il vecchio Di Natale che tien botta al settimo posto (8 reti). Ma ci sarà tempo per recuperare. Molto meno per le milanesi che, a parte gli svarioni del Napoli, hanno offerto il peggio del bigoncio calcistico.

Milan devastato dalla pochezza difensiva e da scelte sbagliate: la zona Champions sta diventando un Everest. E così per l'Inter, che ha girato con sei punti in meno rispetto alla scorsa stagione: ora dovrà andare a velocità da formula uno calcistica, che non è. Mancini è stato esplicito, chiede la zona Champions: «Possiamo farcela: o arrivando terzi o per altre strade. L'Inter dovrà tornare a lottare per lo scudetto fin dall'anno prossimo: tra due sarebbe troppo tardi». Thohir è avvisato. Giusto per calcolo: dicono le statistiche che, per arrivare terzi, servono almeno 69 punti, quindi l'Inter dovrebbe conquistarne 43 sui 57 ancora disponibili. Forse neppure la Juve dei record...

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