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La difesa è il miglior attacco il segreto dell'Atalanta-gol

La squadra di Gasp ha segnato più di tutti nell'andata Ma 11 reti vengono dalle retrovie, con Mancini bomber

La difesa è il miglior attacco il segreto dell'Atalanta-gol

C'è un dubbio amletico che continua ad assillare gli allenatori di tutto il mondo: «L'attacco è la miglior difesa o la difesa è il miglior attacco?». Questa è, forse, la domanda più difficile a cui si può dare o trovare una risposta. In tutto questo, c'è però un gruppo, ma sarebbe meglio dire una famiglia, ossia l'Atalanta bergamasca calcio, che non è solo la squadra ad aver segnato più gol (39, giusto davanti a Juventus, 38, e Napoli, 37) nel girone d'andata, ma è anche quella che può contare pure su una difesa in grado da sola di vincere le partite. In parole povere, una macchina da gol.

C'è una statistica che fa impressione più di tutte le altre: e cioè che delle 39 reti segnate fin qui dai bergamaschi, sono addirittura 21 quelle propiziate dalla retroguardia. Tra gol (11) e assist (10), non c'è difesa che possa reggere un confronto così impari. Ma è chiaro che di fronte a questi numeri sensazionali bisogna rendere merito a Gian Piero Gasperini, l'artefice dei successi di un'Atalanta che a inizio campionato ha pagato lo scotto dell'eliminazione europea ai rigori nel preliminare, ma che ora comincia a carburare e si ritrova in ottava piazza, a soli quattro punti dal quarto posto Champions occupato dalla Lazio. Sognare è lecito per una squadra che non solo gioca a memoria, ma può contare finalmente su un bomber vero come il colombiano Duvan Zapata, già a dieci reti e dunque in doppia cifra, ben supportato là davanti dallo sloveno Josip Ilicic (6 gol tra cui una tripletta da subentrato nell'ultima gara con il Sassuolo) e dal Papu Gomez (5), oltre che da un pacchetto difensivo che, a parte qualche leggerezza qua e là, regge alla grande. Ma non solo: sa anche segnare una caterva di gol con i difensori.

Perché la Dea non è solo una squadra aggressiva e ben messa in campo dal Gasp, ma è squadra che sa sfruttare le palle inattive come nessun'altra. Il più bravo ad eccellere nell'area avversaria è Gianluca Mancini, 22enne pisano, un altro talento che una società attenta come quella bergamasca non si è lasciato sfuggire e su cui molti club italiani (Inter e Roma) ed europei hanno messo gli occhi. Con quattro reti in quattordici match, il 23 atalantino, il numero di maglia che il centrale ha persino tatuato sulla pelle in onore dell'idolo Marco Materazzi, sogna anche il record di gol per un difensore in serie A stabilito proprio da Matrix, lo stopper di cui ha seguito le orme giocando pure nel Perugia. Alle spalle di Mancini e del giallorosso Kolarov, in vetta ai difensori goleador, a quota tre reti c'è un altro uomo di Gasperini, l'olandese Hateboer, che insieme agli altri uomini di fascia più utilizzati, il tedesco Gosens e il belga Castagne, entrambi autori di un gol, sono fondamentali per questa Atalanta nel lavoro di stantuffo, sia in fase offensiva che in ripiegamento e copertura. Tra i centrali di difesa, invece, a segno una volta su palla inattiva pure Palomino e Djimsiti, mentre a sorpresa due difensori con il vizio del gol come il brasiliano Rafael Toloi e Andrea Masiello sono ancora all'asciutto in questo campionato, sebbene, comunque, i due abbiano servito ai compagni rispettivamente tre e un assist.

A proposito del quesito accennato in precedenza se sia meglio la difesa o l'attacco, dalle parti di Bergamo devono più o meno tutti essere d'accordo.

E cioè che, visto l'incredibile fiuto del gol dei propri difensori, anche il miglior attacco del campionato, per una volta, può finire in secondo piano.

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