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Dopo il disastro il Brasile riparte con Dunga ct C'è Maicon, ecco Coutinho e di nuovo Robinho

Rio de Janeiro Il Brasile prova a rinascere. Il 7-1 inflitto dai tedeschi nella semifinale di casa brucia sempre: «Gol da Alemanha, gol della Germania!» è il tormentone del calcio brasiliano, una presa in giro. Incaricato della ricostruzione è Dunga, vecchia conoscenza del calcio italiano negli anni 1980-90 con Pisa, Fiorentina e Pescara. Stasera a Miami si comincia a correre ai ripari nell'amichevole con la Colombia che il Brasile aveva battuto ai quarti, gara in cui Neymar fu costretto a uscire dal torneo a causa di una ruvida entrata di Zuniga. La scelta del ct non è risultata gradita a gran parte della stampa e dei tifosi, persino Zico l'ha criticata pubblicamente ritenendo Dunga senza la necessaria esperienza per sedere su una panchina così prestigiosa, nonostante sia già stato ct dal 2006 al 2010, conquistando fra l'altro una Coppa America e una Confederations Cup. Qualcuno avrebbe preferito Guardiola, Mourinho oppure Jorge Sampaoli, il ct del Cile, gente in grado di portare una filosofia nuova.

Dieci convocati per le due amichevoli negli Stati Uniti con Colombia ed Ecuador (martedì a New Jersey) erano nella lista di Scolari. In porta, Jefferson (Botafogo), succede a Julio Cesar, in difesa confermato Maicon insieme a David Luiz (Psg), Thiago Silva è infortunato. Sulla sinistra, Marcelo (Real Madrid) è convocato dopo l'infortunio di Alex Sandro (Porto). A centrocampo, i superstiti sono Fernandinho (Manchester City), Luiz Gustavo (Wolfsburg), oltre il trio del Chelsea Ramires, Oscar e Willian. In attacco Neymar, cannoniere con 35 gol in 54 partite, uno dei pochissimi usciti immuni dal disastro a cui ora viene affidata la fascia di capitano. Anche Hulk (Zenit) era stato confermato ma causa infortunio viene rimpiazzato da Robinho, 30 anni, primatista di presenze (90, con 29 reti). La novità è Philippe Coutinho, ma occhi puntati su Everton Ribeiro, 25 anni, e Ricardo Goulart, 23, trequartisti del Cruzeiro, capolista del brasilerao.

Il fatto curioso è che manca un centravanti tipico come lo era Fred.

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