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Dodò crea, Vidic distrugge. L'Inter dura solo un tempo

Ma Thohir preferisce vedere la partita a Ginevra in televisione. Oggi spiega alla Uefa cosa farà per rimettere a posto i bilanci

Dodò crea, Vidic distrugge. L'Inter dura solo un tempo

Galtier aveva confidato che l'Inter se l'era studiata per benino, dai tempi del triplete, tutta l'involuzione successiva fino a ieri sera. E si era fatto l'idea che non poteva trasformarsi all'improvviso, magari era in crescita ma nel finale ci sarebbe stato spazio per i suoi. Ne era certo. Ha atteso e ha avuto ragione. Dall'altra parte Mazzarri li ha recuperati e persi subito, dopo l'ultimo test al Geoffroy-Guichard, Fredy Guarin non è andato neppure in panchina e Yuto Nagatomo è rimasto in albergo vittima di un attacco influenzale. Mentre i due strateghi studiavano, Erick Thohir era rifugiato in un albergo di Ginevra davanti al tv color.

Vieni dall'Indonesia, la tua squadra si gioca la qualificazione a St. Etienne e ti sdrai a 200 km dal campo? All'Inter dicono che non ce ne sia bisogno, ma la squadra è senza manico, qualcosa non sta andando per il verso giusto. Poi Thohir ci dirà che prima vengono i libri e prenderà un mucchio di voti, ieri comunque ha ribadito che contano più del risultato sportivo e di questo gli interisti un po' si preoccupano, anche se oggi dovrà spiegare ai signori di Nyon cosa ha studiato per rientrare dai 180mln di disavanzo societario. Peccato, avrebbe visto dal vivo una squadra entrata con la testa giusta, brillante e aggressiva. Il St Etienne non si aspettava un inizio così arrembante. L'Inter ha fatto subito pressing alto, un atteggiamento che ti puoi permettere solo sei stai bene, e non dava questa idea fino alle 19 di ieri sera. In quattro a chiudere sui difensori francesi che stentavano ad avviare l'azione, un pallone recuperato da Bonazzoli dalla riga di fondo ha messo la prima palla gol sui piedi di Kuzmanovic, poi è stato Palacio a dribblare Ruffier prima che Bayal Sall, ingenuamente, mettesse il pallone fra i guantoni del suo portiere. Fallo a due in area, non se ne vedevano dai tempi dei secchi con dentro l'acqua e la spugna. Sulla successiva conclusione di Dodò grandi proteste per un mani francese, poi un colpo di testa di Mbaye e un destro di Kuzmanovic hanno nuovamente esaltato Ruffier. Fin qui quasi liberata dalle sue ansie. Il St Etienne ha calciato in porta per la prima volta al 25' con un destro centrale di Hamouma. Poi alla mezz'ora l'Inter si è quietata, la rete del vantaggio al 33' è arrivata mentre la squadra era in palleggio, un angolo, testa di Palacio, ancora Ruffier che si supera, Dodò, sinistro, palo interno, fine dell'imbattibilità del St. Etienne. A questo punto erano perfino giustificati i vaneggiamenti di chi pretende di dimostrare che l'Inter sia una squadra che in Europa si trasforma. Kuzmanovic in una delle migliori prestazioni e Andreolli muro invalicabile davano credito a questa tesi.

Infatti tutto è durato 45', alla ripresa Baya Sall al 5' ha portato la gara sull'1-1 sfruttando una mischia su angolo e l'ennesimo errore di Vidic, fine dell'imbattibilità europea, poi Hamouma ha messo ancora i brividi a Carrizo un paio di volte. Bonazzoli entusiasmante nei primi minuti è calato, Palacio non l'ha più vista, Kovacic scarico.

L'ultimo miracolo è di Carrizo su van Wolfswinkel, e l'Inter è tornata quella nota, fine dell'illusione.

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