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Douglas Costa e Calhanoglu, barbari da vittoria

L'ex Bayern e l'ex Bayer Leverkusen con i loro assist e gol hanno lanciato Signora e Diavolo

Douglas Costa e Calhanoglu, barbari da vittoria

Davide Pisoni

Dalla Bundesliga con furore. Douglas Costa e Hakan Calhanoglu. Due storie che si intrecciano e un titolo: scusate il ritardo. Juventus e Milan li hanno aspettati con pazienza, tanta. Ora se li godono dopo un apprendistato difficile nel campionato italiano. Difficoltà di ambientamento e adattamento alla Signora per il brasiliano arrivato dal Bayern Monaco, mentre il turco oltre che con la lingua ha dovuto fare i conti con la ruggine accumulata per la maxi squalifica legata a problemi contrattuali che l'aveva fermato nella prima parte del 2017 con il Bayer Leverkusen. Qualità mai in discussione, ma qualche domanda sul loro conto si è fatta.

La risposta è arrivata in questa seconda parte di stagione. Douglas Costa re degli assist ha lanciato lo sprint scudetto della Juventus; Calhanoglu è diventato un fattore riconosciuto del Milan che con lui in campo impenna la media punti.

Così imprescindibili da essere diventati gli indiziati principali a essere decisivi nella finale di coppa Italia. Nessuno nelle rispettive squadre spacca le partite come loro due nell'ultimo periodo. Si sono preparati così alla sfida dell'Olimpico. Un gol all'Inter e due assist nella rimonta contro il Bologna per il bianconero; due gol tra Bologna e Verona più un assist per il rossonero. Giocate propedeutiche a mettere la firma sulla coppa. Douglas Costa ha anche provato la rabona, Calhanoglu ha scaldato il piede per trovare il primo gol su punizione, un marchio di fabbrica.

Il numero undici della Signora è appena diventato papà, chi lo conosce bene racconta che la moglie sia la chiave di lettura per spiegare la svolta dopo alti e bassi. Il numero dieci del Diavolo dopo un lungo inverno ha ritrovato il sorriso. La svolta ha raccontato è stato lo psicologo Gattuso: «Mi ha detto di liberare la mente. È l'allenatore più importante della mia carriera». Anche a muso duro, come dopo l'errore all'Allianz Stadium in cui il turco si perse Cuadrado che segnò il 2-1. Douglas invece riconosce i meriti di Allegri: «Mi ha completato».

Il brasiliano è mister scudetto, ne ha già vinti sette e l'ottavo è virtuale, ma ha la fame tipica juventina e vuole anche la coppa. Per Calhanoglu è una prima volta in finale. Vuole vincere perché per «il Milan significherebbe cambiare tutto».

Due spaccapartite calati dalla Germania come i barbari per conquistare Roma.

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