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Dovi, Iannone, Petrux: l'altra Italia c'è

Quattro azzurri possono giocarsi la vittoria. E in Moto2 Pasini in pole

Dovi, Iannone, Petrux: l'altra Italia c'è

nostro inviato al Mugello

C'è tanto tricolore nel giorno della festa della Repubblica e del Gran premio d'Italia. C'è Valentino quarantenne che commuove e un po' oscura tutti gli altri colleghi di passaporto; c'è un pubblico che gli rende omaggio; ci sono un paio di ragazzoni nostri tutto istinto che potrebbero regalare sorprese; c'è il vincitore uscente di questa corsa che se ne sta là dietro e però non è mica così dietro. E infine c'è un altro italiano che zitto zitto fa il Valentino Rossi in Moto2 e si piazza in pole.

Dietro al quarantenne che commuove, ecco Iannone e Petrucci e Dovizioso e il giovane Pasini nella classe subito inferiore, sembrano un piccolo esercito. C'è polpa, c'è sostanza, c'è la possibilità, oggi, di assistere a cose belle. Perché tutti hanno conti da regolare o questioni da risolvere. Il primo è Iannone. Il rapporto con la Suzuki si chiuderà a fine stagione, nonostante il ragazzo sia tornato a spingere forte. Qui è in formissima. «In gara sarà dura gestire le gomme, però ho un buon passo. In qualifica ho commesso degli errori» ha detto. Oggi darà l'anima. E come lui Danilo Petrucci, che ha un'altra occasione per dimostrare di meritarsi quella seconda Ducati che a fine anno Lorenzo lascerà libera. E poi, e soprattutto, c'è Andrea Dovizioso. Qui lo scorso anno vinse il Gp d'Italia su moto italiana. Cosa che non accadeva da una vita.

Scatterà con il settimo tempo, terza fila, però da Vale a Marquez tutti dicono che ha un gran passo. I tempi delle libere confermano. E al contrario di Rossi, con le gomme lui e Lorenzo sono a posto. «È vero, non siamo messi male in questo senso» la sua ammissione. «E siamo in tanti a potercela giocare. Almeno tre italiani possono giocarsi la vittoria. Per questo potrà venire fuori una gara favolosa, una gara esagerata, una di quelle che davvero non si sono mai viste».

C'è anche un italiano che non c'è. Oggi forse verrà da spettatore in pista. Michele Pirro, Ducati. L'uomo del volo di venerdì e miracolato due volte perché alla fine sono solo state tante e grandi botte e perché non indossava l'airbag ormai obbligatorio per tutti tranne che per chi, come lui, disputa solo alcune gare (follia regolamentare, ma anche un po' folle la sua decisione di non usarlo).

Anche ieri Michele ha parlato di problemi ai freni, ma il materiale, subito controllato, era a posto.Più probabile l'errore causato dalla frenata sul dosso che ha innescato un forte sbacchettamento della forcella. «Un incidente strano, è vero» dirà il Dovi.

«Ma io non ho avuto alcun problema».

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