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Due anni dopo Berlino solito Barça ma altra Signora

I blaugrana ripresentano i soliti fenomeni, la Juve ha rifatto mezza squadra. La storia può cambiare

Due anni dopo Berlino solito Barça ma altra Signora

Qualunque riferimento a fatti e persone dell'estate Duemilaquindici è puramente casuale. Niente Berlino, per favore. Quello era il Barcellona e quello è rimasto, escluso Dani Alves che è venuto a Torino. Ma quella era la Juventus e questa è un'altra. Verificare: via Evra, via Pirlo, via Pogba, via Vidal, via Morata, via Tevez e non indicazioni stradali, se ne sono andati tutti, roba grossa, multimilionaria.

Dunque Juventus-Barcellona non è affatto una replica della finale di Champions, per queste premesse e poi perché si gioca non una volta sola e, dettaglio decisivo, la Juventus, dopo l'impegno di questa sera, dovrà andare mercoledì 19 al Camp Nou. Visti i recenti fatti di Champions, quindi il crollo del Paris Saint Germain dopo il trionfo parigino, qualunque risultato non può mettere al sicuro la squadra di Allegri. Ora non è detto che certe imprese siano ripetibili inserendo il desiderio nell'uovo pasquale, il Barcellona per primo non può sognare sempre il paradiso, così come l'autostima della Juventus è cambiata, si è fatta solida, cinica.

I magnifici sei se ne sono andati e non c'è nostalgia alcuna a Vinovo e allo Stadium anche perché non hanno lasciato il posto a gente qualunque: Alex Sandro ha sostituito lo sciagurato Evra di Berlino, Higuain e Dybala giocano dove correvano Morata e Tevez, in mezzo al campo risultano Khedira, Pjanic e Cuadrado, non male si dovrebbe dire e prevedere. E' un'altra Juventus, è un'altra squadra, con lo stesso allenatore che ha consolidato la propria esperienza e immagine internazionali.

Ecco perché la partita è aperta, imprevedibile non tanto nel risultato che spesso si determina per episodi (alcuni dei gol realizzati dai catalani al Paris Saint Germain, alcune decisioni arbitrali) quanto per la prestazione collettiva della squadra e per l'imprevedibilità di alcuni interpreti, da Cuadrado a Pjanic ma, prima di tutti, a Dybala.

Sull'arbitro di stasera si sono lamentati i catalani, essendo, il polacco Marciniak, lo stesso che diresse l'andata con i parigini. Sarà più importante conoscere il nome dell'arbitro del Camp Nou.

La storia insegna sia assai difficile uscire vincenti da quello stadio. L'ultimo a riuscirvi, in Champions league, fu il Bayern di Monaco, l'1 di maggio del 2013. Ma quella sera Messi era in panchina, Neymar ancora in Brasile e Suarez a Liverpool. Meglio non giocare con i ricordi e i precedenti.

Ma meglio, sempre, giocare a football e basta.

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