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E Balotelli resta al Nizza nella strana estate di Raiola

Estate magra, molto magra a dire il vero per Mino Raiola e la sua scuderia che ha perso l'esponente di punta, Zlatan Ibrahimovic, ormai un ex a tutti gli effetti. Ieri si è arreso anche Mario Balotelli: dopo aver fatto capricci in vista del raduno proclamato da Vieira e diffuso un filmato mentre palleggia con una pigna, è rimasto a Nizza per mancanza di offerte adeguate. Mino l'ha proposto a mezza Italia: ha provato con la Roma interessata, giustamente, a Kluivert junior, è stato visto a Parma ma qui, dopo aver dato informazioni sullo stipendio dell'assistito, il ds Daniele Faggiano «è scappato». Il Marsiglia, per espresso parere di Rudi Garcia, s'è ben guardato dal tessere un negoziato. E così Mario ha recuperato l'unico posto di lavoro, ultima possibilità per conservare la maglia azzurra che il ct Mancini gli ha già consegnato.

A Raiola non è andata male solo con Balotelli. Anche per Pogba, che immaginava di trasferire ancora dopo il mondiale vinto, ha dovuto masticare amaro sfogando la propria insoddisfazione contro Scholes, ex dell'United, che ha criticato il suo pupillo accusato di scarsa personalità. Non parliamo poi di Donnarumma che un'estate fa poteva diventare un'altra gallina dalle uova d'oro. Questa volta il prode Mino è rimasto a dieta stretta (che non farebbe male alla sua sagoma) nonostante il ricco giro di portieri tra Roma, Liverpool, Real Madrid e Chelsea. Raiola ha rotto l'apprezzato silenzio di questa edizione di calcio-mercato, conseguenza forse di un paio di inchieste sul suo conto (quella del fisco olandese e quella della federcalcio italiana per la frase «questa federazione fa schifo») solo per difendere Pogba dagli artigli di Scholes. E per non farsi dimenticare.

FOrd

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