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E il basket tricolore fa il pieno di stranieri per inseguire Milano

In tutto il campionato appena una decina gli italiani nei quintetti base delle 16 squadre

E il basket tricolore fa il pieno di stranieri per inseguire Milano

Noi pochi, forse neppure tanto felici. Il campionato italiano di basket che si inizia questo pomeriggio sul neutro di Pistoia, dove Avellino ospiterà la Cantù che parla russo, presenterà 90 stranieri, tante facce nuove, ma nei quintetti base non ci saranno più di 10 giocatori della scuola italiana. Fa bene il presidente Petrucci a mettere miele sulla lingua che batte dove il dente duole, sognando sempre l'Olimpiade, ma la realtà nel 97° torneo nazionale è che di italiano si vedrà poco e niente. I migliori giocano all'estero, ma questo passa il convento, eppure Carlo Recalcati, un grandissimo che si è ritirato a 73 anni, aveva avvisato tutti dopo la conquista dell'argento olimpico ad Atene. Non è stato ascoltato ed eccoci al via della nuova stagione senza giocatori di casa davvero importanti, anche se questo non sembra interessare tanto il pubblico se Trieste, neopromossa, ha fatto 4200 abbonamenti, se a Bologna la Virtus avrà 4000 fissi al PalaDozza, certo meno della Fortitudo che in A2 ha visto andare alla cassa 5000 fiduciosi nella promozione in una stagione che porterà all'allargamento a 18 squadre.

La chiamano serie A grandi firme perché qualche buon straniero è stato effettivamente ingaggiato, da James, nuova stella della Milano volpe di cristallo, a Cole, 2 anelli Nba, il regista dell'Avellino affidata allo slavo di Nuova Zelanda Nedod Vucinic. Poi c'è il santone Larry Brown che a 78 anni si è rimesso in gioco per Torino. Certo ci mancano i nostri anche se ormai dovremmo aver capito che nel professionismo conta divertire la gente, perché forse soltanto Aradori della Virtus sarà in quintetto base aspettando che Pascolo, uscito deluso dall'esperienza milanese, ritrovi la salute e la gioia del gioco nella sua Trento.

Parte il campionato per arrivare secondi perché Milano, comportandosi finalmente da grande società, ha rinforzato il gruppo che l'anno scorso è arrivato al titolo in finale contro le aquile trentine, senza dominare, ma curando con il 28° scudetto della sua storia una stagione di cadute rovinose in coppa Italia e di poca sostanza in Europa. Questa volta sembra tutto diverso e fa bene Pianigiani a promettere il triplete nazionale dopo aver già vinto la supercoppa perché quello che domani si presenterà al Forum alle 17.30 contro Brindisi è uno squadrone, e lo vedremo in Eurolega: i nuovi sono molto meglio di quelli che hanno sostituito, per cui fate voi i conti. James la fantasia, Nedovic il fosforo con mano fatata, Jeff Brooks l'uomo che lega bene un attacco da 90 punti e la difesa.

Chi in prima fila insieme a Milano? Quasi tutti dicono Venezia, che ha aggiunto lo sloveno Vidmar, campione d' Europa, molti pensano che invece potrebbe essere Avellino l'avversaria più scomoda, altri credono nel lavoro di Trento che paga sempre alla fine o magari nella Sassari di Vincenzo Esposito che non si accontenta mai.

Brescia, Varese, Virtus Bologna, Brindisi, speriamo Torino per farci credere, come dice Recalcati, che il livello si è davvero alzato. Su Cantù vi sapremo dire a Natale, per adesso ha un allenatore nuovo in Pashutin. Infine Trieste, Reggio Emilia, Cremona, Pistoia e Pesaro per resistere.

Si parte oggi alle 18 dal neutro di Pistoia, poi prima diretta da Trento dove si presenta la Cremona del cittì Sacchetti che sembra meno talentuosa dell'anno scorso, ma che potrebbe rendere serena la vita di un allenatore che dovrebbe riportarci al mondiale.

Domani il basket servito come uno spezzatino chiederà attenzione dalle 17, per Reggio Emilia-Sassari, fino alle 20.

45 quando la Rai si collegherà col Pala Rubini di Trieste dove farà il suo primo esame la Virtus Bologna affidata a Pino Sacripanti uno dei 6 allenatori nuovi del campionato dove, oltre a Vucinic, al grande Larry Brown e Pashutin, il vero esordiente è Davis Cagnardi, classe 1976.

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