E Lewis si scopre debole: "Devastato"

Dal nostro inviato a Monte Carlo

Nel caldo e patinato Principato è calato il Grande Freddo. Una connection finlandese è stata in grado di mandare in bestia in un colpo solo i due viziati e più talentuosi capi squadra. Viziati dal destino, s'intende e dai successi, dalle vittorie, dall'innegabile maggiore talento. Seb e Lewis sono usciti dal circuito con il broncio. Kimi e Valtteri col sorriso. Sorriso finlandese, ovviamente. Cioè un emoticon con la riga solo leggermente all'insù.

«Non mi capacito, sono devastato», ha detto Lewis, «mi sembrava di guidare un'auto rotta». La sua però. Perché Bottas, invece, è sempre rimasto in partita (e soprattutto davanti all'inglese), pacioso e tranquillo come abitudine. Intanto, si insinua il dubbio che la guida un po' bestia e brusca del tre volte campione del mondo si adatti poco a questa monoposto più lunga di passo rispetto alla Rossa e, soprattutto, orfana delle sospensioni birichine che le facevano fare tante belle cose negli anni scorsi.

Però già in Russia aveva patito solo Lewis. E questo fa pensare. Alla Mercedes tocca persino tirare fuori la questione della finestra d'utilizzo delle gomme. «Probabilmente è quello il problema», dice Hamilton. Cioè proprio il refrain della Rossa 2015-16. Deve essere choccante per gli uber alles. Come non deve essere cosa semplice trovarsi nei panni dell'inglese. È vero che ha vinto l'ultimo gp, a Barcellona, due settimane fa, e che il conto è di due a due con Vettel, ma altrettanto vero è che non fa bene all'animo non passare il q2 (non gli accadeva, per colpe proprie, dal 2013). «Direi che il mio week end è finito. Tenterò di andare a caccia di punti, ma questo è il massimo. Senza il giro abortito per colpa di Vandoorne sarei entrato nei dieci e magari alle fine avrei chiuso fra i primi cinque. Comunque, la macchina scivolava dappertutto, ho rischiato di sbattere due volte». La verità? «La Ferrari è più facile da guidare». Ma questo lo dice Bottas.