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E Lindsey incorona Sofia: "Lei è pazza come me"

E Lindsey incorona Sofia: "Lei è pazza come me"

PyeongChang - La regina è arrivata con la sua corte, damigella d'onore Lucy, la cagnolina più paziente del mondo, trovatene un'altra che resta impassibile davanti a decine di fotografi che le sparano flash negli occhi mentre la sua padrona la bacia sulla bocca! Quarta olimpiade per la regina, che a Salt Lake 2002 esordì diciottenne gareggiando in combinata (6° posto) e slalom (32°), ma fu costretta a saltare Sochi 2014 per il grave infortunio al ginocchio dell'anno prima. Nel suo medagliere olimpico ci sono l'oro in discesa e il bronzo in superG di Vancouver 2010, risultati che qui in Corea vorrebbe eguagliare, anzi migliorare.

Lindsey ha cominciato i suoi Giochi dedicando mezz'ora alla stampa e facendo anche una visita a casa Italia, in cerca di un piatto di pastasciutta. «Farò tre gare, le due veloci più la combinata. No, niente gigante lunedì, il ginocchio non me lo consente». Lindsey non ha invece rinunciato alla cerimonia di apertura, dove si è fatta notare sfilando sulle spalle di alcuni compagni: «Onorata di aver condiviso questa emozione con il team, un ricordo per sempre!» ha postato sui social, mantenendo fede a quanto aveva detto poche ore prima: «Qui sento una forte tensione per la consapevolezza che saranno i miei ultimi Giochi e perché voglio ripartire con almeno una medaglia d'oro. Sto bene, mi sento forte e pronta. Non dormo al villaggio olimpico, non credo riuscirò a vivere molto lo spirito dei Giochi». Brillante, pronta a rispondere ad ogni domanda, Lindsey ha un pensiero anche per la nostra Sofia Goggia, «la nostra amicizia? Bella, c'è molto rispetto, siamo matte allo stesso modo, per questo la capisco...», e si commuove quando le chiedono del nonno morto a novembre. «Cercherò di vincere per lui, so che mi guarda e che è orgoglioso di me, mi manca tanto». Arrivano le lacrime, il provvidenziale fazzoletto per non far sciogliere il trucco e poi Lindsey si ricompone. Come attrice è già d'oro, senza rivali.

E gli americani gongolano.

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