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E Max carica Higuain. "Occhio che se vincono ti fanno la statuetta..."

Il tecnico non ha dubbi: è il Pipita l'uomo della sfida di stasera. Anche se non segna da un po'

E Max carica Higuain. "Occhio che se vincono ti fanno la statuetta..."

Torino - Resta il pericolo pubblico numero uno per il Napoli. Perché da quando indossa il bianconero gli ha già segnato cinque reti in altrettante partite e perché resta pur sempre il Pipita. Insomma: se anche Gonzalo Higuain non la butta dentro dal 14 marzo (in casa contro l'Atalanta) e da sei partite (sette, tenendo conto però che nell'ultimo turno non ha messo piede in campo), sarà lui l'uomo che Reina dovrà temere maggiormente. Sa come si fa, l'argentino. E non ci sarebbe nemmeno bisogno di ricordarlo, visto il curriculum e lo storico di cui dispone. Per di più, l'uomo che aveva fatto sognare il popolo napoletano pare avere un conto in sospeso con la piazza che prima lo ha amato al limite dell'adorazione e poi lo ha detestato come il peggiore dei traditori. Inutile (o quasi) tornare su quanto accaduto, sui rapporti diventati pessimi strada facendo con De Laurentiis e sulla clausola pagata dalla Juventus per assicurarsene i servigi due estati fa. Conta l'attualità. L'oggi. Il prato verde. La palla da accarezzare e magari da spedire in rete. Conta il risultato di Juventus-Napoli, match che in pratica vale il titolo. «Gli ho fatto una battuta ha raccontato ieri Allegri spiegandogli che hanno già preparato mezza statuetta se il Napoli vince lo scudetto. Non segna da un po', è vero: ma non è neanche la prima volta in cui è protagonista di una striscia lunga senza segnare. Gonzalo ha questi alti e bassi, ma è in ottima condizione: credo che sarà importante e decisivo per la partita».

Volata lanciata, allora. E massima fiducia nel numero nove, per nulla in ballottaggio per una maglia. Lui giocherà. E basta. A preoccuparsi dovranno essere gli avversari, consapevoli anche del fatto che recentemente l'argentino ha sì segnato meno ma pure perché più al servizio della squadra, quasi da regista avanzato e meno finalizzatore. Questo gli ha chiesto Allegri e questo lui ha eseguito. Rimanendo comunque attaccante che vive per il gol. E che, al Napoli, ha appunto segnato cinque volte in cinque partite, rimanendo a secco solo in occasione del primo ritorno al San Paolo ma rifacendosi poi con una doppietta in Coppa Italia, sempre nello stadio che era diventato il suo regno. Nel dettaglio, il Pipita ha buttato la palla dentro contro i suoi ex compagni il 29 ottobre 2016 (2-1, in casa, in campionato), il 28 febbraio 2017 (3-1, Coppa Italia), il 5 aprile 2017 (3-2, doppietta al San Paolo in Coppa Italia) e, infine, il 1 dicembre scorso (0-1, ancora davanti ai suoi ex tifosi). Un match, quest'ultimo, che manco avrebbe dovuto giocare essendo stato operato pochi giorni prima a una mano. Invece, come non detto: contropiede vecchia maniera, assist di Dybala e destro sul primo palo a battere Reina. Con tanto di esultanza, stavolta sì. Cercando De Laurentiis in tribuna, il suo nemico giurato con cui i rapporti sono sempre più peggiorati.

Ecco, stasera si ripartirà da qui. Da un amore finito male e da uno Stadium che lo ha accolto subito tra mille applausi. Dentro il quale ha già punito due volte i suoi ex colori. E dove anche oggi vorrà lasciare il segno.

In un modo o nell'altro.

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