Sport

E ora Balotelli fa discutere Galliani e Lady B

E ora Balotelli fa discutere Galliani e Lady B

E adesso Balotelli ha rimesso nei guai il Milan. Non solo per le sue frasi che qualche dissapore hanno procurato specie presso lo staff di Barbara ma per le conseguenze tecniche della sua partenza. Partenza tra l'altro resa nota a Urbano Cairo, presidente del Torino, martedì (di qui la fuga di notizie attraverso un ex esponente laziale attualmente al lavoro col club granata) da Galliani, una settimana fa dunque. Sulle parole durissime di Mario e sull'acido sparso a piene mani da Raiola, trasformate in dissidio tra i due ad, una serie di telefonate tra le diplomazie interne al club rossonero e una secca dichiarazione pubblica di Galliani («io e Barbara ci siamo scambiati i doni per il nostro compleanno, mai andati così d'accordo») hanno provveduto a gettare acqua ghiacciata.

Ma dietro questa scaramuccia, c'è molto altro, la vera questione è la difficoltà nel reperire un attaccante di nome e di valore che possa rimpiazzare Balotelli. Feroce la reazione del popolo milanista deluso per la decisione di non investire nell'operazione la cifra incassata dalla cessione al Liverpool: sul web e al canale televisivo rossonero le proteste sono diventate una sorta di valanga. A cui si possono aggiungere la scarsa cifra degli abbonamenti sottoscritti e la preoccupazione (del marketing) di conoscere un brusco stop anche nella vendita delle maglie.

Perciò ieri, per tutto il giorno, Adriano Galliani e i suoi collaboratori più stretti Gandini e Maiorino, si sono trasferiti a Milanello, per discutere delle diverse opzioni con Pippo Inzaghi e aggiornarlo sulle nuove piste. Jackson Martinez e Destro sono diventati per questioni esclusivamente finanziarie irraggiungibili, Eto'o è sfumato per volontà del presidente Silvio Berlusconi, Fernando Torres ha uno stipendio (7 milioni di euro netti che vogliono dire 14 per il club che lo prende in carico) inaccessibile per qualunque bilancio calcistico italiano. In questo scenario è complicatissimo raggiungere, in pochi giorni, un attaccante che possa soddisfare sia Inzaghi che la platea dei tifosi. «Vediamo cosa si può fare» è stata la risposta laconica di Galliani in attesa di risposte da Londra. «Dobbiamo lavorare di fantasia» è stata la chiosa. Che non promette niente di più e di meglio di un nome di discutibile fascino. Per il centrocampista olandese van Ginkel (chiesto un parere tecnico a De Jong), invece si è aperto uno spiraglio: è attesa nelle prossime ore una risposta ufficiale del Chelsea all'ultima mail spedita dallo stesso Galliani. L'operazione Cerci è finita in soffitta. Alla battuta di Cairo («Galliani ha il braccino corto»), il dirigente milanista ha replicato a suo modo («Non ho proprio il braccio») per spiegare la politica del club.

Alla fine il sostituto potrebbe diventare Biabiany del Parma.

Commenti