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E ora Brawn garantisca un duello pulito

E ora Brawn garantisca un duello pulito

Onestamente, il confronto tecnico Ferrari-Mercedes, al secondo atto del Gp della Cina, è apparso ancor più equilibrato di quel che la realtà in pista, con le note avversità, è riuscita a dimostrare. La buona notizia è che, in gara, complici i limiti di consumo, il Cavallino è più vicino alla British-Mercedes di quanto appaia in qualifica. La cattiva notizia è che la Fia-Tv lascia qualche porta aperta ai dubbi sulle prestazioni. Ed è inquietante, dopo la chiusura dell'epoca-Ecclestone, con i suoi favoritismi, e dopo le promesse, non subito mantenute, della nuova Media-Liberty. Per il tecnico, la Ferrari di Shanghai sarebbe stata da pole e sarebbe stata vincente in condizioni ambientali normali. Invece, su pista inizialmente bagnata, con partenza nel segno delle gomme Intermedie, è venuto meno l'atteso scontro motoristico, alla luce degli ultimi progressi di Maranello. Piccola congiuntura negativa, il passaggio in Soft al terzo giro, quando la Safety-car d'un giro dopo ha avvantaggiato Hamilton su Vettel, oltre alle Rbr, successivamente domate. La prestazionalità viene misurata anzitutto in qualifica e la Ferrari è passata dal distacco percentuale dello 0,33% dalla Mercedes in Australia allo 0,20% in Cina, dove aveva margini di 0,371 in FP3 e di 0,255 in Q1, con parità in Q2, per essere improvvisamente passata a -0,177 in Q3. Una più brillante mappatura da qualifica per Hamilton è legittima; purché non infranga gli Articoli 5.1.4 e 5.1.5 del Regolamento Tecnico o la Direttiva Tecnica 2015 sulla pressione costante. Tutto segretissimo. Se io fossi Ross Brawn (Media Liberty), chiamerei tutti i commissari tecnici e chiederei i tabulati di telemetria.

Ora, gli uomini di tecnica e di sport chiedono una sola cosa: un confronto pulito.

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