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E il primo Higuain vale solo un punto Milan, la sosta resta tabù

Si sblocca Gonzalo, ma la squadra di Gattuso paga l'approccio sbagliato contro il Cagliari

E il primo Higuain vale solo un punto Milan, la sosta resta tabù

Un tempo, il primo, passato a fare a sportellate con gli avversari e ad urlare contro i compagni che non gli hanno fatto arrivare un pallone giocabile. Un tempo, il secondo, per scaricare la rabbia di un gol che tardava da troppo tempo. Nel mezzo, l'intervallo nel quale è tra i più attenti e tra quelli che applaudono con maggiore convinzione dopo il monologo di tre minuti di Gattuso che cerca di scuotere la squadra, andata al riposo per la prima volta in svantaggio in stagione. Il guizzo di Gonzalo Higuain, che arriva come un falco sul pallone arrivato in area per il rimpallo vinto da Kessie, salva il Milan da un ko che avrebbe reso ancora più deficitaria una classifica pure orfana di una partita.

Il sorriso del Pipita dopo il gol, il settimo in 8 gare ai sardi, è l'immagine simbolo della serata difficile di Cagliari. Il digiuno di 142 giorni dell'attaccante argentino finisce nel momento più importante. «Ha fame di gol, nell'amichevole della scorsa settimana sembrava l'uomo più arrabbiato del mondo perchè non riusciva a segnare», aveva ammonito alla vigilia Gattuso, che ha sempre ritenuto Higuain elemento prezioso anche se non era entrato nel tabellino marcatori.

Ma al fianco di un protagonista atteso, il cui bis è stato negato dal doppio intervento del difensore Romagna e dal portiere Cragno, la serata da tutto esaurito al Sardegna Arena regala un protagonista meno atteso. Quel Joao Pedro che ci ha messo 100 giorni a tornare in campo e quattro minuti per segnare: il gol gli mancava dal 3 dicembre 2017 (rete a Bologna), davanti ai suoi tifosi addirittura dal 15 ottobre 2017 (rigore contro il Genoa). Nel girone di ritorno dell'ultimo campionato non aveva di fatto mai giocato, prima per i 4 turni di squalifica a causa del rosso diretto rimediato contro la Fiorentina, poi per lo stop - 4 anni diventati sei mesi dopo l'appello di agosto - legato alla positività a un diuretico.

I sardi approfittano da un approccio molle dei rossoneri, che confermano le difficoltà storiche dopo la sosta del campionato. La difesa balla paurosamente e al primo affondo, Donnarumma viene sì salvato dal palo sul tiro di Pavoletti ma sulla respinta non intercetta la conclusione centrale del brasiliano. Il Milan fatica a riprendersi, il palo di Barella - sontuosa la prestazione del capitano del Cagliari - è un altro campanello d'allarme per la truppa di Gattuso che pare intorpidita. I rossoneri cercano di prendere in mano la gara, arriva anche qualche occasione per pareggiare (clamoroso l'errore sotto porta di Bonaventura), ma dalle urla di Gattuso in panchina si capisce che il copione non è quello preparato in settimana.

Suso e Calhanoglu, spronati dal tecnico, sembrano spesso fuori partita, anche se il primo impegnerà Cragno sui titoli di coda nella parata più difficile, Kessie suona la carica nella ripresa quando finalmente si sblocca Higuain, i colpi del mercato estivo Bakayoko e Castillejo sono le armi - non ancora affilate - per cercare di vincere la gara. Ma pochi sono gli inserimenti e le accelerazioni.

I sardi reggono bene la pressione del Milan e si difendono con ordine, Gattuso conferma la tradizione positiva con il Cagliari (mai una sconfitta, nemmeno da giocatore).

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