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Ebola può salvare le casse del pallone in Marocco

Ebola può salvare le casse del pallone in Marocco

Il Marocco si smarca, teme lo spettro Ebola e si rifiuta di ospitare la 30esima edizione della Coppa d'Africa in programma dal 17 gennaio all'8 febbraio 2015. In realtà, almeno secondo i detrattori del premier Benkirane, leader di Giustizia e Sviluppo, partito dei Fratelli Musulmani, ci sarebbero motivazioni economiche travestite dallo spauracchio della peste emorragica ad aver innescato l'improvvisa marcia indietro del comitato organizzatore.

Circa un mese fa il ministro per lo Sport Mohamed Ouzzine aveva manifestato una certa preoccupazione per il flop dei biglietti: «Fino ad ora non abbiamo venduto neppure il 10% dei pacchetti. Facciamo affidamento sui tanti africani che vivono in Europa e che sono nelle condizioni di scendere in Marocco ad assistere allo spettacolo». Chiaro che Ebola diventa una scusa, senza dimenticare che gli africani d'Europa non sono certo portatori del virus. La malattia sarebbe il pretesto per disfarsi, quanto prima, di un fardello che potrebbe essere emorragico, ma per le casse del regno di Mohammed VI.

Rinunciando a ospitare la kermesse continentale il Marocco se la caverebbe con una penale di 200mila dollari, a fronte di un danno per mancati introiti calcolato in 5 milioni. Altre spese, il paese maghrebino, non ha sostenuto: le infrastrutture (autostrade, aeroporti, ferrovie) sono quelle di dieci anni fa, e dal 2008, complice la crisi economica, non è stato costruito un solo hotel nelle 4 città sedi dell'evento.

Ebola o meno, il Marocco non abdica invece sul Mondiale per Club (a Rabat e a Marrakech) dal 10 al 20 dicembre. Tra le pretendenti al titolo c'è innanzitutto il Real Madrid. Dalla capitale spagnola partiranno circa 30mila tifosi-turisti, generando un indotto di almeno 3 milioni di dollari. Vengono quindi adottati due pesi e due misure, anche perché alla «Fifa Club World Cup» dovrebbe prendere parte il Vita Club, quasi campione d'Africa con tanto di tifoseria da Kinshasa, una delle zone più a rischio infezione.

La Caf (la Uefa africana) nel frattempo sta ponderando soluzioni alternative al torneo per nazioni. Il Sudafrica ha risposto «No grazie!». Il presidente della Caf, il discusso camerunense Issa Hayatou (mazzette nella querelle Qatar) vorrebbe spostare il baraccone in Ghana.

Ma il Ghana confina con il Togo, si trova a ridosso di Guinea, Liberia e Sierra Leone, i paesi maggiormente flagellati dall'ebola.

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