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Effetto Catania sulla serie B? La C sul piede di guerra

Quella finestra lasciata aperta dal Collegio di Garanzia dello Sport (inammissibili i ricorsi relativi al cambio di format del campionato cadetto, riportato a 19 squadre, ma con la motivazione dell'incompetenza) apre nuovi scenari sul futuro di serie B e C. «I club che chiedono il ripescaggio potranno, se lo vorranno, ripartire davanti al Tribunale Federale della Figc», l'annuncio del presidente Frattini dopo la sentenza. E il nodo sta proprio lì: il Catania si era già mosso su questa strada e ieri se il Tfn, chiamato ad emettere una sentenza vincolante sul format della B, avesse dato ragione ai siciliani, questi avrebbero avuto diritto alla riammissione con Siena e Novara (il «controricorso» di Ternana e Pro Vercelli sulle graduatorie di ripescaggio non aveva avuto riscontro).

Il Tribunale ha invece rinviato tutte le udienze al 28 settembre, accorpando i ricorsi degli altri club (arrivati ieri in tempo utile) ma rendendo quasi impossibile - di fatto - la riforma dei format. In quella data, infatti, in B saranno già state giocate 5 giornate e in C tre. Ieri la terza serie ha varato i calendari (la Juve B giocherà nel girone A), il presidente Gravina chiede 7 promozioni per la prossima stagione ma deve già registrare il malumore della Viterbese-Castrense. I laziali, inseriti nel gruppo C, sono pronti a ritirare la squadra: «Non siamo intenzionati ad affrontare trasferte di 1240 km di media, chiediamo che vengano rimodulati i gironi evitando penalizzazioni economico-logistiche. Se non sarà così, non parteciperemo al campionato, liberando immediamente atleti e staff».

Un caos infinito, che oggi potrebbe conoscere un altro capitolo surreale: se l'Avellino riceverà l'ok del Tar per la riammissione in B, ci saranno due società con lo stesso nome (l'altro Avellino è già iscritto alla serie D).MDD

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