Sport

El Shaarawy difende Mahmood: "Io e lui siamo italiani al 100%"

In un'intervista a Dazn, Stephan El Shaarawy ha parlato del suo ottimo momento con la maglia della Roma. Oltre al calcio, però, ha speso alcune parole in difesa del suo "conterraneo" Mahmood: "Non dovrebbe avere problemi per le sue origini"

El Shaarawy difende Mahmood: "Io e lui siamo italiani al 100%"

È un ottimo momento per Stephan El Shaarawy. L'attaccante della Roma, in questa stagione, ha realizzato 8 gol in 16 partite di campionato giocate. Un bel bottino di cui ha parlato, assieme a tante altre cose, nell'intervista rilasciata a Dazn. "La stagione della maturità? Non voglio dirlo, per scaramanzia, perché il calcio mi ha insegnato che un giorno sei un fenomeno e il giorno dopo sei in fondo al baratro. Nel calcio le cose cambiano molto in fretta. Oggi meno pressione rispetto al passato? Diciamo che io la pressione me la sono sempre messa addosso da solo, sono sempre molto esigente nei confronti di me stesso. Però si, sicuramente questa cosa, di sentirmi più tranquillo, quest'anno mi ha aiutato", ha raccontato l'attaccante, soprannominato "Il Faraone" per le sue origini, essendo nato nel 1992 a Savona da padre egiziano e madre italiana.

Proprio come Mahmood, il trapper che ha trionfato nell'ultima edizione del Festival di Sanremo ed entrato nel mirino di qualcuno per un verso in arabo della sua canzone "Soldi". Polemiche sulle quali El Shaarawy ha speso volentieri qualche parola. "Abbiamo le stesse origini, posso dirti che io non ho mai avuto problemi per le mie origini, mi sono sempre sentito italiano, ho giocato in tutte le nazionali, fin dall'Under 16 e non ho mai avuto problemi per le mie origini. E non dovrebbe averne nessuno. La mia esperienza nel 2019 dovrebbe essere la normalità. Ma non solo nel calcio o nella musica, in generale", il parere espresso dall'attaccante italo-egiziano cresciuto ed esploso con la maglia del Genoa.

Subito dopo "El Sha" è tornato sul rendimento super avuto in questa prima parte di stagione, riflettendo su quello che avrebbe potuto e fare di più in passato. Vorrebbe tornare indietro di qualche anno "per rifare diversamente delle cose che ho fatto e anche semplicemente per vivere il calcio, ma comunque ho ancora 26 anni, non sono vecchio.

Oggi punto molto sulla professionalità, prendo ad esempio Kolarov e De Rossi, hanno grande esperienza ma sono sempre i primi a presentarsi in palestra al mattino".

Commenti