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Entra il Pistolero e prova a sparare. Il Diavolo cambia ma non abbastanza

Piatek dentro al 27' st, che pericoli. Il Napoli in 10. Ancelotti espulso. La Juve può allungare

Entra il Pistolero e prova a sparare. Il Diavolo cambia ma non abbastanza

Milano Il Milan blocca un'altra volta il Napoli, come lo scorso aprile. Una partita brutta che non si accende mai e un punto che serve a poco, soprattutto ad Ancelotti perché la Juventus oggi potrebbe portare addirittura in doppia cifra il suo vantaggio. Mentre Gattuso si accontenta di un punto che potrebbe non bastargli per tenere il quarto posto perché le romane sono pronte al sorpasso. Conseguenza di una sfida in cui il Milan dopo aver spaventato il Napoli all'andata prima di farsi rimontare stavolta lo blocca. Un pareggio che serve in autostima alla squadra che perde Higuain ma Piatek in uno spezzone di gara fa vedere cose che torneranno utili. Lo zero a zero ridimensiona invece il Napoli che come con l'Inter non segna al Meazza, dove la storia invece dice che si deve passare per cullare ambizioni scudetto.

La cosa più bella alla fine è che non ci sono ululati per Koulibaly che tornava a San Siro un mese dopo la partita della vergogna, quell'Inter-Napoli passata alla storia per gli incidenti e la morte di Daniele Belardinelli e i buu razzisti. E gli ultras dribblano la mozione Ancelotti intonando il classico coro di discriminazione territoriale contro i napoletani, pochi secondi prima dell'inizio della partita. Impossibile quindi sospendere una gara non ancora iniziata. Per il resto i fattuali noi non siamo napoletani, scandiscono un primo tempo che regala poche mozioni. Per quelle bisogna accontentarsi dell'accoglienza a Shevchenko in versione opinionista che scalda San Siro ritirando la sua numero sette. E poi per l'urlo che lo stadio riserva a Carletto, che torna a San Siro da avversario dopo aver vinto tutto sulla panchina rossonera, prima volta da avversario dai tempi della Juve. Lo fa con un Napoli sorprendentemente votato all'attacco anche negli uomini, con Insigne e Callejon ai fianchi dei centrocampisti. Gattuso di fronte all'amico maestro e orfano di Higuain si affida a Paquetà e alla gioventù rossonera. Partita in equilibrio, Napoli frenetico, Zielinski e Ruiz non convincono nei compiti di regia, con la squadra che crea poco o nulla a dispetto del potenziale offensivo, mentre il Milan ordinato sbaglia in un paio di occasioni l'ultimo passaggio.

Partono forte i rossoneri nella ripresa con Malcuit che salva clamorosamente su Kessie, mentre il Napoli inizia ad aprire qualche crepa nella difesa telecomandata dall'ottimo Romagnoli con Callejon che accarezza la parte superiore della traversa mentre Milik dà segni di vita dopo oltre un'ora. Come se la squadra di Ancelotti avesse fatto la sorniona aspettando il momento giusto per colpire. È il momento delle mosse: Rino fa debuttare Piatek dopo aver tolto Paquetà, Carletto ritocca solo con Ghoulam per Mario Rui. Piatek semina subito il panico, un suo tocco libera Musacchio che da pochi passi esalta Ospina. Il Napoli sbaglia un contropiede clamoroso, il Milan butta via una ripartenza. Fotografie di una partita che tradisce le attese, delude e piace solo agli avversari davanti alla televisione. Ancelotti, lo sa, finisce furioso con l'arbitro dopo l'espulsione di Ruiz e alla fine viene cacciato anche lui.

Rovinato il ritorno a San Siro, ma soprattutto frenate le ambizioni a San Siro.

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