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Dopo la Juve in Champions, ecco partenopei e Fiorentina Mai 2 club in semifinale di Europa league. Rischio derby

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Tre squadre in semifinale. L'Italia come la Spagna, dominatrice del ranking Uefa. Il calcio di casa nostra torna grande e a dettare legge in Europa: dopo l'impresa della Juve, Napoli e Fiorentina ottengono il pass e fanno l'en plein, rischiando però oggi che il sorteggio di Nyon (ore 13, Italia 2 e Premium calcio) regali un derby. Solo sette volte nella storia delle Coppe il football italiano era riuscito a condurre un tris di formazioni al penultimo atto (l'ultima nel 1997 quando esisteva però anche la Coppa delle Coppe, anche se poi nei due tornei successivi e nel 2003 arrivammo addirittura al poker), mentre sedici anni fa Parma e Bologna furono l'ultima coppia ad accedere alla semifinale dell'allora Uefa.

La messe di occasioni sprecate dalla Fiorentina fanno pensare a un deja vu di quanto accaduto all'andata. Nel primo tempo Shovkovskiy regala una serie di prodezze, il missile di Alonso sbatte sulla traversa e le punte viola non inquadrano la porta. Sembra una serata stregata ma in tre minuti, sui titoli di coda del primo tempo, cambia la storia del match. L'arbitro svedese Eriksson punisce con il secondo giallo una simulazione in area di Lens (che le immagini tv confermano), Mario Gomez trova il gol sotto porta sul tiro-cross di Joaquin. Per l'attaccante è il 40° nelle competizioni europee che gli permette di superare il totem Rummenigge nella cassifica dei cannonieri di Coppa tedeschi, il decimo in stagione per l'ex Bayern rimasto l'unica vera punta di ruolo a disposizione di Montella.

Il palo di Salah a inizio ripresa legittima il vantaggio viola che, cercando di sfruttare la superiorità numerica, tenta più volte di segnare il gol della sicurezza, regalando eccessivo pathos ai tifosi presenti numerosi al Franchi in un finale nel quale la Dinamo Kiev si rende pericolosa (bravo Neto su Rybalka, Gonzalo Rodriguez rischia l'autogol). A pochi secondi dalla fine Vargas conclude positivamente un micidiale contropiede con i gigliati che mettono le mani sulla loro sesta semifinale europea, l'ultima nel 2008 nell'allora Coppa Uefa.

Napoli un po' troppo svogliato, ma comunque forte dei quattro gol segnati a Wolfsburg. Così passa in secondo piano anche la rimonta dei tedeschi che, sotto di due reti, pareggiano nel giro di 120 secondi evitando il ko contro gli azzurri almeno nella partita di ritorno. I partenopei conquistano la loro terza semifinale continentale dopo quella del 1977 (Coppa Coppe) e dell'1989 (l'anno della vittoria in Coppa Uefa con Maradona). Nonostante il risultato dell'andata, Benitez decide comunque di rinunciare al turnover e di schierare molti titolari, tra cui Higuain. I tedeschi, orfani di De Bruyne e Schürrle, fanno la partita nel disperato tentativo di ribaltare la situazione ma sbattono sul muro argentino chiamato Andujar, che fa buona guardia sulle conclusioni pericolose di Perisic e Bendtner. L'uno-due firmato da Callejon e Mertens sembra mettere su binari positivi il match, poi Klose e Perisic siglano la rimonta che non cambia la storia della qualificazione.

Nelle altre sfide, avanti i campioni in carica del Siviglia (2-2 in casa dello Zenit) e il Dnipro (1-0 al Bruges).

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