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Ex Inter, Cordoba: "Icardi capitano acerbo. Con i follower non vinci lo Scudetto"

Cordoba, ex difensore dell'Inter, ha bacchettato Icardi: "Mauro non è un problema, ma è importante capire cosa significa essere in questo club"

Ex Inter, Cordoba: "Icardi capitano acerbo. Con i follower non vinci lo Scudetto"

Ivan Ramiro Cordoba ha vestito la maglia dell'Inter per ben 12 stagioni. L'ex difensore colombiano è rimasto nei cuori dei tifosi nerazzurri per il suo attaccamento al club e la sua grande umiltà. Il 41enne di Rionegro ha messo insieme 455 presenze condite da 18 reti in tutte le competizioni. Nella bacheca di Cordoba ci sono diversi trofei nazionali e internazionali: cinque Scudetti, quattro coppe Italia, quattro Supercoppe Italiane, una Champions League e un Mondiale per club. Cordoba ha appeso gli scarpini al chiodo al termine della stagione 2011-2012 e non ha fatto dunque in tempo a giocare con Mauro Icardi, arrivato in nerazzurro nel 2013-2014. I due, però, si sono incrociati alla prima stagione di Maurito visto che il colombiano ha ricoperto per due anni il ruolo di team manager.

Ai microfoni di calciomercato.com, l'ex difensore dell'Inter ha elogiato Icardi pur riservandogli una stilettata per via del suo comportamento al di fuori del rettangolo di gioco: "Icardi un problema? Non può esserlo uno che segna 25 gol a stagione, ma è importante capire cosa significa essere in questo club. Il resto non conta niente, tanto alla fine se non ottieni risultati ti cambiano perché l’Inter è nata per vincere. Oggi i giocatori sono più preoccupati dai follower che da quello che si fa in campo. Pensano che avere 400 milioni di seguaci possa bastare, ma non è così. Devi andare in campo e farti un mazzo tanto perché con i follower non si vince il campionato. Credo si potesse aspettare un po’ prima di dargli la fascia da capitano, in modo che potesse maturare meglio e crescere di più con il club. Se fosse diventato capitano dopo qualche anno avrebbe sicuramente avuto un peso diverso. Quando accadono queste cose, in qualsiasi squadra e in qualsiasi spogliatoio, non vengono percepite bene.

Detto questo, lui è uno che si allena molto ed è un professionista, ma non basta”.

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