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F1 2013, la Red Bull costringe la Fia a modificare le regole

Test più severi su ali anteriori e telai, tolta la norma che salvò Vettel dalla squalifica ad Abu Dhabi. Sembra che la Federazione ogni anno metta mano per tamponare le "falle" regolamentari aperte dal team campione. E farlo prima?

F1 2013, la Red Bull costringe la Fia a modificare le regole

Sono state varate le nuove regole per la stagione 2013 di F1. Il consiglio mondiale della Fia, riunitosi ieri a Istanbul, ha messo mano anche a un paio di cosette molto interessanti. Per esempio: è stata cancellata la postilla "causa di forza maggiore" che fino a quest'anno veniva usata per giustificare l'improvviso piantarsi di una vettura in pista appena terminato il giro di qualifica. Postilla che ad Abu Dhabi ha aiutato la Red Bull di Vettel a non finire a casa con un giorno d'anticipo ma a partire ultima, dopo essere rimasta senza benza. A meno che non vi sia uno squarcio, restare a secco in qualifica è uno dei classici contrattempi che in F1 fanno subito pensare - come spesso è - a qualcuno che ha fatto il furbo per essere più leggero di altri. Per cui si rischia la frode sportiva e l'esclusione dal Gp.
E questo è il primo aggiustamento per il futuro. Il secondo: il regolamento tecnico prevede l'introduzione di test più severi sulla flessibilità dell'ala anteriore e prove di carico più elevate sui telai. E chi aveva le ali che facevano su e giù dai cordoli, e chi aveva il muso che si abbassava e fatto di chewing gum? Ancora la Red Bull. Per cui è un attimo pensare, al di là delle trovate estreme di genio Adrian Newey, che ogni anno la Fia debba mettere mano ai regolamenti per arginare le interpretazioni al limite dei regolamenti del team campione del mondo. Il ricordo degli scarichi soffiati della Red Bull nel 2011 e della loro abolizione a fine anno è ancora fresco. Avanti così questi vinceranno sempre costringendo ogni anno la Fia a modificare il regolamento. Non sarebbe il caso che la Federazione intervenisse subito, non appena si scoprono queste trovate? Precisare le norme a fine stagione è sgradevole: in bocca agli appassionati resta la sensazione amara di un mondiale vinto non rispettando completamente le regole.

Con la Fia che rischia di far la figura del complice.
Twitter: @bennycasadei

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