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"Fa parte del cammino". Allegri il normalizzatore la riduce a una tappa

Il tecnico della Juventus fa fischiare le orecchie a Dybala: "Tra noi e il Napoli la differenza sono due rigori..."

"Fa parte del cammino". Allegri il normalizzatore la riduce a una tappa

Torino - E' una partita che «fa parte di un cammino», l'odierna Milan-Juventus. Così la vede Allegri, almeno. Il quale, a differenza del suo collega Montella, non ha bisogno di caricare troppo il match. Una partita di grande fascino, certo: da vincere, anche. Ma non l'incontro della svolta, come paiono viverlo i rossoneri. «Dobbiamo vincere per rimanere attaccati alle prime così Allegri altrimenti la rincorsa sarà più complicata. Ma, in definitiva, la differenza tra noi e il Napoli la fanno due rigori sbagliati. Può capitare». A Dybala saranno fischiate le orecchie, ma questa è la cronaca e da lì non si scappa: gli errori dagli undici metri dell'argentino contro Atalanta e Lazio si ripercuotono inevitabilmente sulla classifica, senza che nessuno ne faccia almeno apparentemente drammi. Piuttosto, complimenti alla squadra di Sarri e non solo: «I numeri di chi sta davanti in graduatoria sono migliori dell'anno scorso. Il Napoli ha otto punti in più, l'Inter dodici, la Juve uno. La storia però è ancora lunga e, visto il calendario fin da agosto, non c'è da dubitare che tutto si deciderà nelle ultime giornate. Quando ci saranno scontri diretti in quantità: si deciderà tutto a quel punto, non prima». Per la cronaca: Juve-Napoli alla 34ª, seguita da Inter-Juve e, alla penultima, da Roma-Juve.

Siamo insomma ancora agli inizi del cammino. Un po' accidentato a volte, perché «sbagliamo troppo, non solo in fase difensiva ma anche in certi passaggi. Non abbiamo la pancia piena, ma bisogna migliorare». Eliminando gli ormai famosi cali di tensione ed evitando di addormentarsi nelle situazioni di gioco fermo, «quando ci rilassiamo, chissà perché. Ognuno deve chiedere di più a sé stesso. Serve grande autocritica, sempre: nessuno ci toglierà le cose belle fatte o che faremo, ma sono le altre a fare la differenza. La perfezione non la si raggiunge, il miglioramento sì». Ragionamento che non fa una grinza: da applicare sul campo. Dove Higuain è a meno uno da quota cento gol in serie A, dove Chiellini ritroverà il suo posto (con Rugani a fargli forse da partner) e, comunque, con una rosa tornata quasi al completo visto che tra i convocati si rivedono anche De Sciglio, Matuidi e Sturaro.

«A Milano lo scorso anno perdemmo sia contro il Milan che contro l'Inter avverte Allegri -. Non deve più accadere». Per farlo, urge una volta per tutte blindare la difesa: «Gli scontri diretti li vinci blindando la tua porta, questo è sicuro». Ci si aspetta allora un salto di qualità, perché dieci reti subite in altrettante partite di campionato sono troppe: sette di queste sono per di più arrivate lontano dallo Stadium, il che fa del match odierno un bel banco di prova sotto tutti i punti di vista. Anche in ottica Champions: «Di questa prima parte di stagione, la nostra partita più importante la giocheremo martedì a Lisbona. Battendo lo Sporting, raggiungeremmo il primo obiettivo della stagione: bisogna procedere per gradi, sempre». Sapendo anche che ci vuole tempo, cosa che Allegri si è sempre dimostrato bravo a darsi e a dare: «Negli ultimi tre anni noi abbiamo cambiato otto-nove titolari, mentre il Napoli ha in pratica sempre avuto gli stessi. Non è cosa da poco, perché la conoscenza reciproca è importante: è normale che noi adesso si faccia un po' più fatica».

Un po' di bastone e un po' di carota: così si fa.

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