Sport

Facciamo tornare i tempi d'oro di Milano-Cortina

di Elia Pagnoni

D unque anche il Governo ha detto sì. Preso atto dell'impegno economico assunto da Comuni e Regioni interessate, a Palazzo Chigi hanno dato il nulla osta. Ma da qui a pensare di essere a metà dell'opera, ce ne passa. Ci sono praticamente sei mesi di tempo per convincere il Cio e la corsa è facilitata dal fatto che le Olimpiadi invernali ormai attirano ben poche candidature. Sulla strada di Milano è rimasta solo Stoccolma, ma guai a sottovalutare le potenzialità della capitale svedese che, pur essendo una patria degli sport della neve, non ha mai organizzato i Giochi invernali. E quelli estivi solamente agli albori dell'olimpismo moderno, nel 1912, più di un secolo fa.

Si dice che sulla candidatura di Stoccolma pesino le incertezze sul futuro del governo svedese, ma non è che a Roma i rapporti tra Coni e Palazzo Chigi in questo momento siano proprio idilliaci... C'è una riforma progettata da Giorgetti che a Malagò proprio non va giù, c'è una questione filosofica tutta da dirimere nel contrasto tra sport di base e di vertice, per non parlare della scuola. Insomma, anche senza una lente d'ingrandimento, il Cio potrebbe vedere tutte le magagne politiche di casa nostra e farsi una brutta opinione. Resta il fatto che, se da una parte Malagò ha provato di tutto per tenere viva questa candidatura (al di là dei problemi iniziali con Torino), il Cio sa bene che l'Italia lo sta levando dall'imbarazzo di un'Olimpiade che rischiava di finire quasi come un'asta deserta.

Milano-Cortina negli anni ruggenti dell'hockey ghiaccio era la grande sfida scudetto, adesso deve diventare l'alleanza per portare in Italia la quarta Olimpiade della storia. Ma proprio quei vecchi Milano-Cortina degli anni Cinquanta-Settanta fanno anche riflettere su una Milano che non è più quella di allora, protagonista dal calcio al basket, dall'hockey alla boxe, dal rugby al baseball, dall'atletica alle mitiche Sei giorni.

Basterà questa ventata di aria olimpica per rilanciare una città che oggi è all'avanguardia in tutto tranne che nello sport? Oltre al palaghiaccio di Santa Giulia (che in fondo sarà l'unica opera realizzata sotto la Madonnina) l'Olimpiade farà il miracolo di resuscitare tutto il resto dell'impiantisitca milanese? Questa sarebbe la medaglia d'oro più bella.

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