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Fallo killer del difensore: a piedi uniti sullo stomaco dell'avversario

Durante la sfida dei preliminari di Champions League tra Videoton e Dudelange, il difensore ospite Bryan Melisse ha commesso un fallo da codice penale sullo stomaco dell'avversario: l'arbitro lo ha punito con un rosso sacrosanto

Fallo killer del difensore: a piedi uniti sullo stomaco dell'avversario

Ci sono vari modi per entrare nella storia del calcio. Il giocatore Bryan Melisse ha scelto il peggiore di tutti. Durante il match contro il Videoton, nel primo turno preliminare di Champions League, il difensore del Dudelange ha commesso un fallo violentissimo contro un malcapitato avversario, travolgendolo con un micidiale calcione a piedi uniti all'altezza dello stomaco. L'arbitro lo ha punito con il cartellino rosso, ma un compagno lo ha difeso mimando un "uno" con la mano. Come a dire: "È il suo primo fallo". Giustificazione francamente inaccettabile che infatti il direttore di gara ha ignorato mandando via il "killer" Melisse.

Giocare in Champions League è il sogno di ogni calciatore. Figuriamoci per un anonimo difensore del Dudelange, uno dei club più importanti della Serie A del Lussemburgo. Un campionato che non ha mai dato il benvenuto a fenomeni del pallone. Tradizione confermata dal francese classe 1989 Bryan Melisse. Il difensore si è reso protagonista di un episodio discutibile nelle battute finali della sfida contro gli ungheresi del Videoton. Nei minuti di recupero, il terzino sinistro del Dudelange si è visto recapitare dalle sue parti uno spiovente lunghissimo. La palla è stata stoppata da un avversario. E lì ha perso la testa.

Nel tentativo di rilanciare via il pallone, si è accorto in una frazione di secondo che l'attaccante del Videoton stava per anticiparlo. Quindi Melisse ha perso la testa, improvvisando una mossa di kung-fu con la quale, anziché colpire la sfera, ha inferto un calcione a piedi uniti sullo stomaco dell'avversario, travolgendolo e facendogli male.

Il direttore di gara ha messo mano al taschino e ha tirato fuori il cartellino rosso, mentre il calciatore ungherese era riverso a terra e si rotolava per il dolore. Curioso il comportamento di un compagno di squadra di Melisse, che ha fatto all'arbitro un gesto inequivocabile con le dita della mano. "Uno", come a dire che era il primo fallo.

L'arbitro non ha voluto saperne e ha confermato la sanzione per il difensore killer.

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