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Il fantafuturo sulla mobilità «green»

Volkswagen fa strada. Boragno (Alcantara): «La forza del Made in Italy»

Roberta Pasero

Venezia Il fantafuturo avrà zero (o quasi) emissioni di carbonio. Ma un mondo non basta per salvare il pianeta. Servono anche Illuministi 4.0. Industriali, accademici, politici, economisti che condividano la medesima road map. Come quelli che all'isola di San Servolo, laguna di Venezia, ne hanno dibattuto al quinto Simposio internazionale sulla sostenibilità Climate «How» organizzato da Alcantara e Venice International University con il supporto di Connect4Climate, il programma della Banca Mondiale sui cambiamenti climatici. Un fantafuturo decarbonizzato che l'automotive può accelerare. Come?, spiega Ralf Pfitzner, vicepresidente Global Head of Sustainability di Volkswagen. «Stiamo affrontando un intero ecosistema, andando oltre il veicolo stesso. Quindi stiamo supportando la transizione energetica convertendo le nostre centrali elettriche, aumentando l'efficienza energetica nella produzione, promuovendo l'accumulo di infrastrutture di ricarica e fornendo servizi come il MOIA, il car pooling elettrico, in fase di test in Germania, per aumentare la mobilità sostenibile».

Uno scenario ambizioso condiviso da molti costruttori che capiscono come ormai sia essenziale pensare all'impatto totale sull'ambiente dell'intera vita di un prodotto. «La legislazione nell'industria dell'auto considera dannosa soltanto la fase finale, ovvero quanta anidride carbonica viene immessa nell'atmosfera dai veicoli. Stiamo lavorando proprio agli e-fuels, a carburanti ricavati da rifiuti ed energia rinnovabile. L'e-fuel riduce le emissioni di CO2 dell'80 per cento, quindi è una grande idea per decarbonizzare il settore dei trasporti ma non basta. E' un errore trascurare tutto il ciclo di vita di un'automobile. A che servono gli e-fuels se le e-car sono prodotte con metodi ad alto impatto ambientale?», si domanda Hermann Pengg, responsabile del Project management e-fuels di Audi. «Soltanto se la legge considererà l'impatto sull'ambiente del prodotto dalla culla alla tomba potremo combattere il cambiamento climatico. Ma spetta alla politica fare questo passo».

Un futuro già cominciato per Alcantara, eccellenza del Made in Italy nei materiali di rivestimento d'alta gamma che applica la sua filosofia ecosostenibile anche all'automotive vestendo l'interno di supercar e concept car. «Abbiamo da tempo un forte impegno sulla sostenibilità. Siamo stati la prima società italiana certificata carbon neutral nel 2009 e dal 2011 le emissioni di CO2 sono zero in tutto il ciclo di vita dei nostri prodotti, includendo le fasi di uso e smaltimento», spiega Andrea Boragno (nella foto), presidente e amministratore delegato di Alcantara. «Inoltre ogni anno presentiamo un Bilancio certificato di Sostenibilità. Ciò perché crediamo che il livello di urgenza stia crescendo.

Il mondo non può più accontentarsi di parole».

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