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Fede, che poker la cattiveria giusta per fare la storia

Pellegrini per la quarta volta di fila d'oro nei suoi 200 stile libero «È servita la rabbia per la staffetta». La 4x200 di Magnini è bronzo

Federica Pellegrini con Femke Heemskerk al termine della gara
Federica Pellegrini con Femke Heemskerk al termine della gara

Un dominio incontrastato. Dopo le cavalcate trionfali di Detti nei 400 all'esordio, quelle di Greg e Gabriele nell'accoppiata 800-1500, più lo sprint regale, era ora, di Dotto, non poteva che mancare il sigillo della Divina.

Un trionfo insperato quello di Federica non solo perché l'olimpionica di Pechino era arrivata a questi Campionati Europei per disputare solo le staffette, ma perché la decisione di gareggiare nei suoi amati 200 è arrivata qualche ora più tardi all'opaca prova di squadra della 4x200 sl. Una volta in finale, l'unica avversaria di livello che poteva impensierirla era l'olandese Heemskerk, allenata dall'ex mentore Philippe Lucas. Nell'atto conclusivo la Pellegrini a sorpresa non adopera la tattica in progressione e rimane nascosta in terza posizione per tre-quarti di gara. Il capolavoro viene di fatto compiuto nell'ultima vasca: la campionessa di Spinea autrice di un rush finale impressionante (2883 nei 50 finali) che le permette di scavalcare prima la francese Bonnet e poi la 29enne orange, quest'ultima solamente all'ultima bracciata. Il cronometro dirà che il crono della nostra portacolori (1'5593) è di appena quattro centesimi inferiore a quella dell'olandese. Come altre volte, nessuna può mai battere Fede nell'ultima vasca: «Onestamente non volevo farli, però la delusione per la staffetta mi ha aiutato a tirare fuori una cattiveria che in questo momento forse serviva. Sono contenta di aver nuotato questo tempo alla fine di una settimana di gare dove ho dato sempre il massimo». Ma la 27enne veneta non si è tirata indietro e voleva assolutamente riconfermarsi sul tetto d'Europa per la quarta volta consecutiva nella stessa prova, l'unica nel nuoto tra uomini e donne a riuscire in tale impresa. «Penso sempre sia il mio quinto, perché quello a Eindhoven '08 (squalificata perché si è mossa sul blocco ndr) me l'hanno un po' rubato». «Questa medaglia - prosegue Fede - è una buona spinta per la fiducia e per il lavoro. A Rio voglio fare qualcosa di importante per me, sto facendo di tutto per arrivare in forma a questo appuntamento. Lì però dovrò essere ancora più cattiva». D'altronde dentro di lei non sono mai mancate determinazione e grinta e quest'altra gemma finalmente arriva anche nella piscina dello sconforto, quell'Acquatics Centre di Londra che la vide terminare due volte in quinta posizione («Lì proprio non ero pronta»). E a distanza di quattro anni Federica «scaccia i fantasmi» e viene incoronata, nella città di sua maestà Elisabetta II, regina dei 200 sl.

A fine giornata arriva sempre dallo stile l'ennesimo capolavoro di Gabriele Detti (miglior tempo assoluto in staffetta). Il livornese, nonostante gli oltre 6.000 km nuotati a questi Europei, ha avuto la meglio sulla Polonia nella volata finale per un solo centesimo, trascinando i compagni della 4x200 sl (Andrea Mitchell D'Arrigo, Filippo Magnini e Luca Dotto) al bronzo e alle Olimpiadi. È un'altra specialità su cui contare e dove possiamo proporre un palmarés internazionale di tutto rispetto grazie ai risultati strepitosi dei vari Brembilla e Rosolino, capaci di conquistare tra le altre cose un argento mondiale e un bronzo ai Giochi.

Voliamo a Rio.

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