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Ferrari, devi vincerle tutte Ma Lewis: «Trionferò io»

Cinque gare e cinque sfide. Vettel: «Guai risolti Avete visto come andavamo? Possiamo farcela»

Ferrari, devi vincerle tutte Ma Lewis: «Trionferò io»

C'è un problema di vedute a Suzuka, e non conviene a nessuno risolverlo. Vettel ha detto che vuole vincere le prossime cinque gare. Anche Hamilton ha detto che vuole vincere le prossime cinque gare. Meglio così. Sarà garanzia di spettacolo. È ciò che vogliono a tutti i costi i nuovi padroni della F1. L'Ecclestone baffuto, Chase Carey, l'ha detto a chiare lettere: «Avrei preferito se la lotta per il titolo fosse stata tra più piloti, diciamo tre o quattro, perché lo spettacolo aumenta se c'è equilibrio».

Fatto sta, in attesa che i sogni padronali s'avverino e il 2018 diventi un'ammucchiata fra più team competitivi, la stagione 2017 si avvia alla metamorfosi: fin qui era stata una lunga e avvincente partita di ping pong tra la Mercedes spesso più forte e la Ferrari a volte più forte; da questa notte sarà un cruento match di boxe fra due uomini e due team. Solo che a problema si aggiunge problema: a volerla dire tutta, Hamilton assomiglia molto più di Seb a un pugile. Soprattutto, dopo l'avvio isterico di Vettel a Singapore e l'arrivo distratto di Vettel in Malesia. Per cui parte avvantaggiato non solo per i 34 punti che lo separano dal tedesco. Se non altro gli ingegneri di Maranello, arrivato in sala operatoria il cambio sballottato a Sepang nell'autoscontro fra Vettel e Stroll nel giro d'onore, hanno aperto e chiuso il paziente sentenziando che tutto era a posto, nessun bisogno di sostituzione e quindi nessun rischio di penalizzazione in griglia. Almeno questo. Pare certo, ma a scanso di equivoci, e visti certi contrattempi causati dalla iella nelle ultime settimane, la Ferrari ha preferito montare il cambio in questione solo dalle libere di sabato. Tanto più dopo che Marchionne, lunedì, aveva esternato sacrosanto malumore e lasciato intendere futuri ritocchi di ruoli e mansioni («stiamo riguardando tutta la filiera e facendo dei cambiamenti organizzativi. Avere questi problemi in gara ti rompe» la frase). Sul tema, in qualità di pompiere non si sa fin dove coinvolto in prima persona, è intervenuto lo stesso Vettel. A Suzuka ha detto: «Cambiamenti in vista? Ho sentito questa voce, ma non detta dal presidente. Comunque, quanto accaduto a Singapore era un episodio di gara, non credo si possa fare molto su vicende così. Quanto alla Malesia, un problema ha bloccato sia me che Kimi, ed è normale che si tenti di capire con delle indagini. Ma non c'è panico e nessuna rivoluzione legata all'accaduto. Per quanto ne so, non ci sarà nulla di eclatante». Si vedrà e saprà. Quanto al rush finale, «sono ancora più convinto di poter vincere gli ultimi cinque Gp. Non è cambiato nulla, e abbiamo visto quale ritmo di gara avevamo a Sepang...».

Sul ring, l'altro pugile pare più sereno. Nonostante in Malesia, nel dopo gara, avesse detto «la Ferrari qui ci dava otto decimi al giro», e nonostante le polemiche per il post anti-Trump. Dalla sua i 34 punti di cui sopra e quel «sento il bisogno di vincere ogni gara da qui alla fine». Dalla sua anche la tradizione Mercedes su questa pista: tre vittorie su tre per la monoposto nelle stagioni ibride e due successi e un secondo posto per Lewis. Dalla parte di Seb, due gradini bassi: uno con la Rossa, l'altro con la Red bull. Già, le bibite di Verstappen e Ricciardo. Che accompagnate da qualche perplessità si sono all'improvviso messe a volare. In fondo i padroni made in Usa l'hanno detto: vogliono un mondiale equilibrato.

COSÌ IN TV oggi libere 2 dir Sky alle 7 (diff. Raisport alle 11,45); domani pole dir. sky alle 8 (diff. Rai2 13,55). Domenica Gp dir. Sky alle 7 (diff.

Rai1 alle 14,10).

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