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La Ferrari: «Noi ci siamo» Ma Raikkonen c'è di più

Alonso 2°, Massa 4°, ma Kimi dà lezione. Rossa in vetta al Costruttori. Lo spagnolo: "Grande inizio". Domenicali: "Bello le Red Bull dietro"

La Ferrari: «Noi ci siamo» Ma Raikkonen c'è di più

Sorriso e sospiro. La Ferrari va, Alonso va, persino Massa va. Più di tutti vanno Kimi Raikkonen e la Lotus e meno di tutti le due McLaren desaparecidos. E un po' sì e un po' no vanno le Mercedes con Hamilton che ci mette l'extra e con Rosberg che ci rimette il motore quando l'elettronica gli fa puff. Sorriso e sospiro. Anche in casa Pirelli. Che porta le gomme sotto la bandiera a scacchi senza inciampare nei sei e sette pit temuti nei test da spaventato-Perez. Tanto più che Raikkonen vince con la tattica delle due soste, supersoft e medie et voilà. Macchina magica nel coccolare i polimeri la sua, però. E mani e piedi magici, i suoi, nell'accompagnarla in questa missione. «Noi non avremmo mai potuto far simile strategia» diranno in coro gli uomini della Rossa. E questo nonostante il meteo freddino di Melbourne avesse messo una pezza alla voce degrado. Comunque, quando intorno al giro 8 molti big si sono fermati per sostituire le gomme super soft, ecco, come dire, ai tifosi duri e puri un po' giravano ché 'ste cose qui mica le amano da impazzire.

Ma tant'è. Questo è lo show richiesto e questo è lo show garantito. Facciamocene una ragione e torniamo a tirare il sospirone di sollievo di cui si diceva. Ora si può. Ora possiamo. Abbiamo le prove. Le belle e molte impressioni figlie dei test spagnoli sono tutte verdad. «Siamo lì a combattere ed è un piacere vedere le Red Bull dietro» dice Domenicali che si stropiccia gli occhi solo perché è stanco, non perché non credesse all'impresa. Anzi, ne era talmente convinto, il Domenicali, da aver anticipato il podio dieci giorni fa. E «gara fantastica, grande inizio di stagione e mi sono pure divertito» dice Alonso dopo un secondo posto che difficilmente avrebbe potuto essere primo e che però è gran bella cosa. E «non sono contento della strategia» dice a caldo Massa «perché quando duelli e sei secondo dietro Vettel e un'altra auto si ferma prima (quella di Alonso, ndr) è un rischio...» e per quel “rischio” Felipe ha perso due posizioni. Però resta comunque soddisfatto per la quarta piazza. Anche perché nella qualifica posticipata (pista umida, Q2 e Q3 su intermedie, solo il rush finale su super soft) finita 5 ore prima del via, dietro al poleman Vettel, a Webber e ad Hamilton c'era lui. Proprio lui davanti a Fernando. Sono messaggi. Sì, dai, ci sta che non abbia gradito «l'azzardo» di richiamare prima lo spagnolo al secondo pit da cui è poi scaturito il successivo sorpasso ai suoi danni. Ma si sa. Si sapeva. Patti chiari. Lui n°1 e tu n° 2. Finale 2012 a parte, dopo simili stagioni, ci sta di espiare un filino. Solo un filino, però. Perché la partenza di ieri, i primi giri di ieri, diamine, mentre seguiva da vicino Vettel che provava ad involarsi, mentre rintuzzava gli attacchi di Alonso, mentre faceva tutto questo il gregario in pista pareva un altro.

Com'è lontana Melbourne 2012. Trenta punti. La Ferrari guida il Costruttori. Allora vinse Button davanti a Vettel ed Hamilton, Alonso 5°, Massa già in aeroporto, vinse Jenson sulla McLaren che qui si è persa. Meraviglioso l'aneddotto di quest'anno: pare che nei primi test di Jerez avessero montato un componente della sospensione in modo sbagliato - auto molto più bassa - e su pista senza asperità come quella spagnola non se ne sono accorti subito. Poi hanno scoperto tutto. E ora sono in ritardo, «ci servirà tempo» dicono. Nell'iper tecnologica F1 succede di finire pirlati alla Mr Bean. Quanto alla Mercedes che doveva spaccare il mondo, non si è persa solo grazie a mastino Hamilton. Un sorriso e un sospiro di sollievo anche questo. Non per gli uber alles, ma per noi. Lewis in forma è la F1. Quella più bella.

POLEmicamente

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