La Ferrari va a marcia indietro
5 Luglio 2015 - 08:32Kimi 5°, Vettel 6°. Seb: "Abbiamo sbagliato". Massa 3° e di nuovo davanti al compagno Bottas che piace alla Rossa
Venti pole di fila per la Mercedes, la nona dell'anno su nove Gran premi, la quinta doppietta consecutiva, pole numero 46 di Hamilton davanti a Rosberg, accenni vistosi di depressione ferrarista, le prime critiche di Seb Vettel rivolte alla macchina, il suo primo garbato porca Eva visto che questo è il soprannome che ha scelto per la Rossa. E poi e ancora: Raikkonen sotto esame e quinto e muto davanti a Seb sesto che prima dà la colpa a Massa «mi ha ostacolato» e poi a se stesso e al team «abbiamo sbagliato entrambi (bilanciamento e un cordolo preso male che ha danneggiato il fondo)» regalandosi infine una faccia dall'espressione stranamente asturiana. E poi: Arrivabene meno tonico del solito che dice «siamo lenti» e però sa, capisce e sente che se il colpo di reni non arriva subito gli toccherà per la prima volta mettere agli atti che la Rossa ha davvero ingranato la retromarcia.
Perché i gettoni usati non hanno reso come speravano a Maranello, perché dopo l'Austria il boss ferrarista aveva lasciato intendere che la scelta delle gomme fatta dalla Pirelli per Silverstone, medie e dure, non era il massimo per il Cavallino, perché Raikkonen ora dice «soffriamo il vento».
E però va mica bene se la macchina patisce persino il meteo mentre le Mercedes dopo gli aggiornamenti canadesi hanno allungato e, con loro, chi usa i motori tedeschi: vedi le due Williams di sir Frank, seconda fila, non accadeva da 13 anni che le monoposto britanniche occupassero insieme posti tanto in alto.
La situazione dalle parti di Maranello è complicata davvero. Poi, certo, oggi il passo gara, il ritmo, le strategie, magari i sistemi avvita e svita gomme che tanti problemi hanno fin qui dato finalmente riveduti e corretti, magari tutto questo permetterà a ferraristi di fare cose buone e giuste. Però saranno cose buone e giuste che sapranno di vittoria solo per volontà altrui: cioè se Hamilton e Rosberg combineranno qualche sciocchezza suicida o se altrettanto faranno i loro uomini al box. Altrimenti non ci sarà storia.
Un sabato di Silverstone impietoso anche per altre ragioni. Perché i quattro motori quattro targati Mercedes là davanti dicono quel che già si sapeva riguardo al divario tecnico, ma dicono molto anche sulle scelte umane prossime e venture della Rossa. Perché la seconda fila occupata dalle Williams-Mercedes è occupato anche da Felipe Massa e Valtteri Bottas. Con il finnico che pare, sembra, si dice sia in procinto di passare alla Ferrari. In questi giorni su di lui si è infatti detto e scritto e letto di tutto: quindici milioni di euro per strapparlo a Sir Frank, rompendo il contratto prima della scadenza; 3 milioni il suo attuale ingaggio che non dovrebbe cambiare a Maranello; Toto Wolff capo Mercedes e socio Williams e manager personale del ragazzo che già gongola all'idea e alla faccia di sospetti e conflitti d'interesse. Il tutto con Bottas che dice le solite cose che dicono quelli molto vicini al soglio maranelliano, con Hulkenberg che si prepara mestamente a ricevere l'ennesima porta in faccia nonostante Le Mans appena vinta perché due tedeschi in squadra non fanno molto marketing; e, infine, con i soliti giovani italiani che invecchieranno facendo i tester per la Ferrari.
Solo che poi ripensi ai nomi della seconda fila, guardi Massa davanti a Bottas, pensi che anche due settimane fa in qualifica e in gara era finita così, e allora delle due l'una: o Felipe mandato via dalla Ferrari è un fenomeno incompreso; o Bottas vale un Massa a fine carriera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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